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Ippica & equitazione

24/10/2012 | 16:50

Inchiesta - Ippodromi italiani, una razza in via di estinzione: Agnano a un passo dalla fine

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inchiesta ippodromi italiani una razza in via di estinzione agnano a un passo dalla fine

 

ROMA – Con lo spostamento delle riunioni di corse di fine mese ad Aversa e Castelluccio dei Sauri (Foggia) e il recupero del Gran Premio Freccia d’Europa (prova di gruppo 1 di grande tradizione) sabato 27 ottobre a Roma, decise dall'Assi, sembra sancita la chiusura dell'impianto di Agnano. Un luogo storico per l'ippica italiana che la prima domenica di maggio ospita il tradizionale Gran Premio Lotteria. I circa 80 dipendenti dell’impianto (di proprietà del Comune per un lascito, ma con vincoli ben precisi sulla sua utilizzazione che non può essere diversa dall’attuale) non sono pagati da diversi mesi e la manutenzione  (vi risiedono circa 900 cavalli) è prossima allo zero: box fatiscenti, cumuli di letame, piste non lavorate. Le difficoltà allo stato attuale sembrano insormontabili per la società che fa capo agli imprenditori Concetto Mazzarella (Ippodromo di Siracusa) e Gaetano Papalia (Tor di Valle). Da un lato c'è Equitalia che reclama il pagamento di cartelle esattoriali milionarie (cosa che ha portato all’inevitabile blocco dei contributi  di Assi), dall’altro il problema delle indagini della Guardia di Finanza sullo “spacchettamento” della società principale che avrebbe presentato delle irregolarità. Da segnalare che  la stessa compagine societaria era presente nelle gestioni dell’ippodromo di Siena (chiuso) e di Firenze (concessione dichiarata decaduta per morosità del Comune, proprietario dell’impianto). Napoli rischia la chiusura definitiva e sono in molti a chiedere al Comune di prendere l’iniziativa sulla falsa riga di quanto fatto – come si vedrà dopo con maggiori dettagli - dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. E si mormora di contatti già in corso e di una cordata di imprenditori napoletani, pronti a rilevare la gestione dell’ippodromo per riportarlo in vita. (segue)

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