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Ippica & equitazione

24/10/2012 | 16:56

Inchiesta - Ippodromi italiani, una razza in via di estinzione: Tor Di Valle, stadio tra ipotesi future

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ROMA - Non è una novità l'interesse dell'AS Roma per la costruzione del nuovo stadio di proprietà dove adesso c'è l'impianto romano. Se ne parla, tra gossip, dichiarazioni d'intento e rumors, ma ancora non si è giunti a una conclusione. La Ippodromo Tor di Valle s.r.l., società in liquidazione, si è vista prorogare la gestione fino al 31 dicembre. Il tempo necessario alla SAIS spa, proprietaria dell’impianto e dei terreni, per “valutare con estrema prudenza e oculatezza le due proposte di locazione prevenute da parte di due gruppi di operatori del settore”. La novità di questi giorni è che c'è anche l’interessamento almeno di un secondo pretendente alla gestione dell’impianto. Non è quindi ancora subentrata alla Ippodromo Tor di Valle la società che avrebbe dovuto gestire il “passaggio” dall’attuale proprietà ai nuovi acquirenti. Intanto l'attuale gestione ha annunciato che entro la fine dell’anno provvederà a corrispondere almeno tre delle mensilità delle dovute retribuzioni di lavoro arretrate (sarebbero sei o sette a seconda dei casi). Gaetano Papalia, presidente della società di gestione, non ha fatto mistero sull’accordo in essere con il costruttore Luca Parnasi, ma al tempo stesso non ha confermato che il costruttore romano sia già il nuovo “proprietario” dell’area e dell’ippodromo. La soluzione, in caso di trasferimento di proprietà dovrebbe comunque essere rappresentata dalla costruzione del nuovo impianto per le corse nell’area già delimitata in zona “Pescaccio” per la quale, a detta di Papalia, sarebbe sufficiente un anno di lavori e la cui gestione sarebbe assicurata per circa vent’anni. Anche per Tor di Valle c'è da risolvere la questione di Equitalia, sebbene il liquidatore della società, Mauro Ciccozzi, con un comunicato ha dichiarato che il Tribunale di Roma avrebbe disposto il dissequestro delle somme pignorate da Equitalia presso l’Assi e la sospensione di 5 delle 11 cartelle esattoriali emesse. Restano i problemi legati al pagamento di spettanze verso le scuderie creditrici di iscrizioni e premi che si sarebbero rivolte all’Assi per tutelare i propri crediti. (segue)

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