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Ippica & equitazione

24/10/2012 | 17:13

Inchiesta - Ippodromi italiani, una razza in via di estinzione: Villacidro pronta a partire

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inchiesta ippodromi italiani una razza in via di estinzione villacidro pronta a partire

 

ROMA – Per tanti ippodromi che chiudono c’è anche chi vuole aprire: è il caso di Villacidro in Sardegna, un impianto per il galoppo costruito con l’ausilio della Regione, che dispone di una pista dall’estensione pari a quelle di Roma, Milano e Napoli. Per dar vita all'impianto sono stati investiti circa 8 milioni di euro e la Regione ha fatto già sapere di essere pronta a contribuire con altri 3 milioni di euro da destinare ai montepremi al traguardo. Villacidro andrebbe ad integrare il panorama ippico sardo, compatibilmente con i calendari degli altri due ippodromi già esistenti in Sardegna, entrambi di galoppo (Chilivani e Sassari). Quello sardo può diventare un esempio di sinergia tra autorità locali e ippica, con investimenti e sponsorizzazioni per gli impianti di proprietà comunale o regionale. Ma all’Assi le perplessità non sono poche, soprattutto per l’impopolarità e la contraddizione insita nella scelta di autorizzare l’apertura di un nuovo ippodromo quando altri sono in chiusura e in generale le giornate di corse disponibili sono state tagliate del 30% negli ultimi tre anni. Idee simili stanno maturando anche in Umbria, per un ippodromo nei dintorni di Spoleto e a Casarano, in Puglia, dove c'è un impianto polivalente di trotto e galoppo, un po’ sfortunato forse nella collocazione, che si era visto autorizzare una minima attività nel 2010 e 2011 e che di fatto è stato “cancellato” dal calendario per il 2012 con numerose proteste delle parti interessate. LM/Agipro

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