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Ippica & equitazione

03/11/2004 | 18:05

INTERVISTA ESCLUSIVA: L'IPPICA ITALIANA SECONDO IL MINISTRO ALEMANNO

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intervista esclusiva lippica italiana secondo il ministro alemanno
(e.p.) L'ippica, i suoi successi e i suoi scandali, la gestione delle scommesse, il rapporto con le categorie. Questi e tanti altri gli argomenti trattati dal Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Gianni Alemanno in un'intervista esclusiva concessa ad Agipro - alla vigilia dell'importante appuntamento annuale con Fieracavalli a Verona - che percorre a 360 gradi l'universo del comparto ippico, tutt'ora travagliato da una serie di problematiche che ne impediscono, o quanto meno ne limitano, l'auspicato sviluppo. -Ministro Alemanno, facciamo il punto sulla situazione dell’ippica italiana. Il recente caso della Tris di Varese, con la sostituzione di un cavallo, ovviamente non giova all’immagine dell’ippica. In passato, quando sono stati scoperti degli illeciti, le pene sono state tutto sommato abbastanza morbide e ci sono state anche delle “amnistie”. Pensa (e ritiene utile) un forte giro di vite in tal senso? Per quanto riguarda la sostituzione del cavallo nella Tris di Varese, l’Unire ha avviato immediatamente le indagini che hanno portato alla identificazione del cavallo sostituito e delle relative responsabilità ed ha trasmesso alle autorità competenti sia interne di giustizia sportiva, sia esterne, per le indagini delle procure di competenza al fine di arrivare quanto prima alla identificazione dei colpevoli e, quindi, auspichiamo che la giustizia si esprima in modo esemplare. -Lei ha dichiarato che è giusto che la gestione delle scommesse ippiche torni all’ippica. Ai Monopoli non sembrano essere tanto d’accordo. Si aprirà una stagione conflittuale o se no come pensa di risolvere il problema? Con la legge 200/2003 pensavamo di aver risolto i problemi relativi alla gestione del comparto scommesse ippiche; ma da quanto ci risulta ciò non è avvenuto. Pertanto, onde evitare di ripercorrere gli errori del passato e visti gli attuali problemi burocratici, gestionali e di mercato, auspichiamo di ricondurre in un’unica gestione tutte le attività ippiche che, come è noto a tutti, prima della riforma Visco funzionavano egregiamente. -Cos’è che frena la nascita di nuove scommesse come il quartè o il quintè, i cui regolamenti sono pronti da tempo ma dimenticati in qualche cassetto? Eppure da più parti si sostiene che proprio queste potrebbero garantire un buon rilancio all’ippica. Non sarebbe il caso, magari, di cominciare con un quintè al venerdì, ad esempio, come accadde a suo tempo per la Tris? Come Lei ha bene evidenziato, sono proprio questi i problemi che hanno rallentato lo sviluppo dell’ippica italiana. Pertanto, mi rifaccio alla domanda precedente auspicando l’unificazione delle attività relative all’ippica in un’unica gestione. -Anche per una maggior diffusione dell’ippica fra la gente comune è auspicabile, e soprattutto realizzabile, l’ipotesi di approdo di una scommessa ippica in ricevitoria? La scommessa ippica è definita di competenza e quindi destinata ad un pubblico che conosce l’attività ippica. La vendita dei prodotti ippici comporta appropriata tecnologia per proporre i relativi prodotti al pubblico; inoltre, per entrare in competizione con Altri prodotti in ricevitoria, occorrerebbe una unificazione delle aliquote fiscali e della percentuale da riconoscere ai ricevitori, al fine di competere solo per prodotti (giochi e scommesse) da offrire all’utente finale. -Il dialogo con le categorie dell’ippica sembra procedere tra alti e bassi. Se non sbagliamo dovrebbe avere degli incontri a breve… Il dialogo con le categorie ippiche è serrato ma costruttivo. Auspico di incontrare quanto prima tutte le categorie unite su intenti comuni rivolti a risanare l’intero comparto ippico. -Ma il montepremi al traguardo sarà ritoccato verso il basso? In fondo è questa la cosa che preme di più di tutte agli operatori… E’ riduttivo parlare solo di montepremi quando i problemi sono più ampi e più complessi. Auspico quanto prima di poter definire un protocollo programmatico che possa riportare l’ippica italiana in un equilibrato rapporto economico gestionale.

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