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Ippica & equitazione

10/02/2011 | 20:12

Ippica, Calendario 2011: ippodromo Torino potrebbe ricorrere al Tar

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ippica calendario 2011 ippodromo torino potrebbe ricorrere al tar

(l.m.) Tanti i rappresentanti delle categorie del Trotto torinese alla riunione-assemblea che si è tenuta oggi. Alla fine Hippogroup la società che gestisce l'impianto ha emesso un  comunicato nel quale si legge. "L'ippica torinese è un'industria sana che pretende di essere trattata come tale. Chiede rispetto ed un ruolo, non accetta di essere manipolata senza una logica strategica, si ribella di fatto al progetto dell'UNIRE di frantumare la propria attività 2011 del 15% (a tanto ammonta la riduzione a fronte delle 65 giornate garantite contro le 77 del 2010) e chiede un percorso operativo sensato, che permetta di essere qualificata e considerata "per ciò che vale" nell'ambito dello scenario nazionale." Il Presidente dell'impianto torinese Guido Melzi d'Eril, già Commissario, presidente e Segretario generale dell'Unire ha aggiunto: ""Ci confrontiamo con un ente, con l'UNIRE, che ci preoccupa per le decisioni assunte, ma soprattutto perchè non è affidabile. Si tratta di un interlocutore che non convince sul piano politico gestionale, che sino al 2010 ci ha convinto ad operare verso l'obiettivo dello spettacolo e che ora, invece, si arrocca su decisioni legate al gioco esterno, che rappresenta solo un particolare del problema. Per stabilire lo spessore di un ippodromo occorre infatti poterlo soppesare attraverso la solidità della società che lo gestisce, dal rating delle corse, dalla validità della location che ospita il pubblico e dai riferimenti delle scommesse, legati al movimento interno ed al movimento esterno. Soltanto assommando questi valori si può stabilire una classifica di merito, qui si è invece fatto giustizia attivando un sol elemento a disposizione dell'analisi. Ne è venuta fuori una decisione strampalata che mette in difficoltà bilanci e strategie aziendali. Porto l'esempio: abbiamo speso un milione e 300mila euro per l'impianto di illuminazione, ebbene, Torino nel 2011 ha ottenuto 4 sole giornate in notturna. Le nostre spettanze devono tenere conto della cultura del cavallo che abbiamo seminato sul territorio: siamo l'ippodromo che garantisce il pubblico più nutrito e lo spettacolo più completo, avendo ormai da tempo abbinato all'evento ippico, una vasta e vivace serie di iniziative per coinvolgere la città, non possiamo perdere la nostra identità".
Secondo melzi non è tanto la riduzione delle giornate a penalizzare l'ippodromo di Torino: "Se si tratterà di accettare la riduzione delle giornate di corse - ha aggiunto - questo potrebbe essere anche il male minore. Il male maggiore è costituito dal fatto che il monte premi a traguardo di Torino è a largo raggio la metà di quello di Milano, di Roma e di Napoli, e non si capisce il perchè".
Nei prossimi giorni ci sarà a Roma un incontro tra Roberto Brischetto - titolare dell'allevamento Grifone dove risiede anche Varenne - e il Segretario generale dell'Unire Riccardo Acciai definito "l'uomo delle decisioni". Nella scia di quanto emergerà dall'incontro di Roma, l'ippica torinese deciderà come assimilare la verità, si spera diversa da quella attuale. Tra le ipotesi estreme c'è anche la possibilità del ricorso al TAR.

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