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Ippica & equitazione

27/12/2012 | 12:21

Ippica, Coordinamento Ippodromi: Nel 2013 serve progetto condiviso di riforma

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ippica coordinamento ippodromi nel 2013 serve progetto condiviso di riforma

 

ROMA - Il 2012 è stato perr l'Ippica Nazionale "un anno molto molto difficile". Lo ricorda Coordinamento Ippodromi che traccia, così, un bilancio di fine anno. Si è partiti con lo sciopero di gennario e febbraio che ha portato allo stop dell'intero sistema - ricorda il Coordinamento - e ancora il dimezzamento corrispettivi Ippodromi, il calo del 24% della raccolta delle scommesse, la chiusura, tra le altre cose degli ippodromi di Padova, Le Mulina di Firenze, Agnano e la liquidazione delle Società di gestione degli Ippodromi di Livorno, Merano, Tor di Valle, Ippodromi Fiorentini. Nel mese di agosto - si legge ancora nella nota dell'associazione - c'è stata la soppressione di Assi, e poi ancora la mancata riforma delle scommesse e della tv ippica, il mancato pagamento dei premi vinti fin dal luglio scorso e dei corrispettivi agli Ippodromi da giugno, fino all'annunciata chiusura dell'Ippodromo di Milano. In questo anno nero per l'ippica italiana, Coordinamento Ippodromi intravede anche qualche aspetto positivo, da cui ripartire in vista del nuovo anno: la soppressione di Assi, la conferma della tutela pubblica del settore affidandone la gestione direttamente al Mipaaf, il bilancio 2013 del Ministero che prevede 250 milioni per l'ippica, di cui 115 per il montepremi e 62 per gli ippodromi, il bando del Comune di Firenze che ha consentito in tempi brevi la riapertura dell'ippodromo del Visarno, il lavoro avviato per una Convenzione con gli ippodromi "davvero nuova", l'attenzione alla crisi del settore da parte delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, accanto agli annunci di numerose novità per ilsettore, dalla riforma delle scommesse all'apertura dell'ippodromo di Villacidro in Sardegna.

"L'anno - conclude la nota - è stato caratterizzato dalla ormai storica e grave divisione tra le categorie rappresentanti della filiera ippica, con il proliferare di associazioni, e dalla incapacità di lavorare insieme per tentare di salvare il nostro mondo. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti che così divisi non si va da nessuna parte e che il futuro della nostra ippica è nelle nostre mani". In attesa delle elezioni, "abbiamo davanti tre/ quattro mesi per provare a presentarci uniti di fronte al nuovo Governo - si legge nell'appello - Il Coordinamento Ippodromi è pronto a fare la sua parte e si augura che giungano presto segnali positivi da parte dell'intera filiera". SA/Agipro

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