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Ippica & equitazione

21/02/2005 | 16:46

IPPICA: "CRISI TEMPORANEA O IRREVERSIBILE?"

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ippica crisi temporanea o irreversibile

(a.c.) ROMA - "I motivi di doverosa visibilità alle ragioni degli ippici attengono ad un obiettivo di sensibilizzazione sociale, politica ed etica, verso un settore che per pubblica constatazione dello stesso Ministro, onorevole Gianni Alemanno, ha sempre avuto i numeri per auto gestirsi ed anzi apportare entrate consistenti all'erario." E' quanto si legge nel messaggio di apertura della conferenza odierna del Comitato di Crisi dell'Ippica e le associazioni di categoria. "Non si tratta di una mera lotta - prosegue il testo - per qualche punto in meno del montepremi, ma di una rivisitazione strutturale tale da consentire di riportare l'Unire al perseguimento dei propri fini istituzionali. Nè si tratta tantomeno di una critica aprioristica dell'attuale CDA Unire ed al suo presidente, onorevole Antonio Matarrese, con il quale e al quale si chiede e si spera in una apertura, per altro più volte auspicata."
La conferenza stampa è stata aperta dall'intervento della Dottoressa Emanuela Ricci (revisore dei conti e consulente fiscale del Comitato di Crisi) con i dati emersi dal bilancio di previsione dell'Unire per l'esercizio finaziario per l'anno 2005.
Tra i punti presi in esame dalla disamina figuravano: premi e provvidenze, minimi garantiti, trasferimenti da parte dello Stato, canoni servizio televisivo, spese generali.
Marco Vincis, delegato di Assogaloppo, ha posto l'accento sull'effetto dell'abbattimento del Montepremi fornendo un chiaro quadro delle dirette conseguenze che i tagli imposti all'ippica avranno. Questi i punti nodali su cui si è basato l'intervento di Vincis: inizialmente si è sottolineato come tutte le piccole attività legate al mondo dell'ippica chiuderanno, mentre quelle grandi cercheranno un ridimensionamento. Tra l'altro, tutto l'indotto del settore, a cominciare dai fornitori di foraggio, passando per i veterinari, fino a giungere ai maniscalchi, subirà una forte contrazione, stessa contrazione che vedrà protagoniste molte delle aziende agricole che basano parte della propria attività sul foraggio.
All'intervento di Vincis sono seguiti quelli del Conte Guido Melfi d'Eril (Presidente di Federippodromi), di Maurizio Mattii (direttore tecnico UNAGT) e di Mario Mattii (presidente di Federtrotto).

Sulla crisi del mondo dell’ippica, in calce alla conferenza stampa indetta quest’oggi dal “Comitato di Crisi”, ha espresso il proprio parere il Presidente di Federippodromi, Guido Melzi d’Eril. – “Sicuramente oggi qui a Roma si intende fare un punto della situazione” - ha dichiarato ad Agipro Melzi d’Eril – “secondo noi si è giunti ad un punto in cui è necessario per l’ippica italiana un progetto strutturale: al momento pare infatti che tale progetto non ci sia, e questo preoccupa le nostre associazioni e tutte le categorie qui riunite.”
Nella strutturata galassia del mondo ippico italiano Federippodromi intende fare la propria parte, unendo invece che dividendo: “Federippodromi fa parte di questo sistema a tutto tondo, come le società di corse - ha proseguito il Presidente di Federippodromi – e in quest’ottica non comprendiamo tutti questi tentativi di dividere la categorie della nostra ippica: secondo noi sono sbagliati. L’ippica deve essere un sistema, ed in questo sistema ognuno deve avere un proprio ruolo e, conseguentemente, la propria dignità: noi lavoriamo insieme ad altre categorie, cercando di fungere da punto d’incontro di diverse realtà.” Intanto a Roma l’ippica rappresentata dal “Comitato di Crisi “ è venuta a chiedere qualcosa di concreto: “Le richieste effettive mirano a realizzare un piano di ristrutturazione realistico” – ha concluso Guido Melzi d’Eril – “, un piano che possa essere condiviso, che sia fatto anche con la nostra collaborazione, ovvero di chi ha esperienza del settore. Immaginiamo di dover parlare con un architetto che deve ristrutturare il nostro appartamento, e che vuole fare un po’ troppo di testa sua: quel che chiediamo è che questo architetto faccia una casa a nostra misura.” (fine)

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