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Ippica & equitazione

26/07/2012 | 16:44

Ippica, Ginestra (Assosnai): "Basta scioperi: i progetti di rilancio ci sono, politica garantisca risorse"

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ROMA - Non è accettabile che un "Ministro della Repubblica affermi che vuole lavorare per il rilancio del settore, ma dica allo stesso tempo che non è lui a gestire le risorse economiche". Questo il parere  di Francesco Ginestra, presidente di Assosnai, che commenta così le dichiarazioni del ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, intervenuto ieri in Commissione Agricoltura alla Camera. "Non bastano gli appelli che arrivano da più parti, il Ministro è l'unico che può effettivamente fare qualcosa - ha spiegato Ginestra ad Agipronews - E' lui che gestisce tutto e deve impegnarsi con forza per un settore dove sono impiegate migliaia di persone. Agli amici ippici dico che è un momento di austerity e dobbiamo evitare gli errori del passato. Ci sono troppe fazioni, tante voci che fanno solo confusione. Dobbiamo organizzarci per trovare un solo rappresentante che presenti un vero piano, non un sogno. C'è bisogno di un dialogo costruttivo. Con gli scioperi l'ippica si fa solo male da sola, perdendo clienti che non si recuperano perché si sentono abbandonati e traditi. Servono ragionamenti, carte e progetti".
Secondo Ginestra ben vengano le novità e le riforme, purché portino a risultati concreti. "Ci siamo dovuti sempre riconvertire a quello che era il nuovo, siamo nati ippici e certo è un amore che non si può mai dimenticare. Ma a parte il fattore nostalgico bisogna ricordare che ll'ippica è stata completamente abbandonata da tempo - ha concluso il presidente di Assosnai - Oggi ci sono diversi progetti che possono essere buoni, ma il problema riguarda avere a disposizione  risorse come nel tempo lo ha ottenute il Coni. Quello che dovrebbe fare il Parlamento è predisporre uno stanziamento che non sia una sovvenzione, ma qualcosa che possa dare una prospettiva di crescita. L'ippodromo è come un teatro: bisogna costruirlo e mantenerlo e poi ha bisogno di una serie di attori, dai cavalli ai giudici, ma a differenza di una mera estrazione di un numero l'ippica è qualcosa che crea anche una cultura, e l'Italia nel tempo ha sempre brillato in questo settore. Oggi tutto questo non c'è più". SA/Agipro

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