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Ippica & equitazione

20/06/2006 | 14:04

IPPICA: INTERCATEGORIALE CHIEDE CONVOCAZIONE A MINISTRO POLITICHE AGRICOLE E FORESTALI

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ippica intercategoriale chiede convocazione a ministro politiche agricole e forestali
(n.s.) In un comunicato stampa l’Intercategoriale dell’ippica chiede al Ministro delle politiche agricole e forestali, On. Paolo De Castro, “un segno di discontinuità con il passato, un segnale tangibile della volontà di procedere nella direzione opposta a quella sinora tracciata dalle passate gestioni. Pertanto si chiede una convocazione a breve, per iniziare un percorso comune che porti al rilancio e alla stabilizzazione del settore”.
“L’ippica – si legge ancora nel comunicato – è ad un punto di non ritorno. Gli operatori hanno bisogno di certezze. L’Unire del Segretario Generale, Franco Panzironi, ha condotto l’ippica sull’orlo di un baratro di quasi 300 milioni di euro, pari cioè al disavanzo Unire, contenuto nel bilancio di previsione per l’anno 2006. Non è stato ancora comunicato il montepremi 2006 e l’importo delle dotazioni delle corse, a volte, è diffuso da alcuni settori non autorizzati dall’Unire. Il calendario viene modificato secondo le contingenze e le logiche politiche del momento, e a tutt’oggi è stato comunicato solo fino al 30 settembre. Dal primo gennaio ad oggi 224 convegni ordinari (montepremi medio per giornata pari a 50 mila euro) sono stati sostituiti da 220 convegni differenziati (montepremi medio per giornata pari a 20.660,00 euro). In totale, sono 48 i convegni saltati per sciopero delle categorie contro la gestione Panzironi. Ultimamente sono saltati i partenti di domenica 18 a Firenze e il GP Città di Napoli, di sabato 17, è stato ripetuto il giorno dopo alle 12, non rispettando il regolamento delle corse, con oltre 30 gradi e senza pubblico. Le categorie toscane non hanno giustamente accettato il taglio delle corse in notturna effettuato dall’Unire. Un atteggiamento incomprensibile favorevole solo agli interessi delle agenzie ippiche, che da tempo sostengono un palinsesto estivo più fitto nelle ore pomeridiane, senza pubblico e con rischio di gravi danni per uomini e animali”.

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