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Ippica & equitazione

18/12/2012 | 12:40

Ippica, ippodromi al centro delle problematiche: Firenze isola felice, nel resto d'Italia tutti in attesa (4)

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ippica ippodromi al centro delle problematiche firenze isola felice nel resto ditalia tutti in attesa 4



ROMA - Intanto a Merano dove la società che gestisce l'ippodromo di Maia, tempio dell'ostacolismo nazionale è in liquidazione, si va verso la cessione del ramo di azienda a una nuova società. Ad aggiudicarsi la gestione dovrebbe essere un consorzio formato da Pragma, società operante nel ramo degli apparecchi da intrattenimento di proprietà di Guido Solin, già tra i fondatori di Cogetech, l'Alfea, la società che gestisce l'ippodromo di Pisa (e per il momento anche quello di Livorno) e Hippogroup Capannelle. Battuta sul filo di lana la proposta di Paolo Favero, "guru" degli allenatori italiani in ostacoli: tra gli intenti della nuova società ci sarebbe quello di ridurre e concentrare l'attività di corse passando a 18 giornate invece delle 24 che Favero era riuscito a "farsi promettere" dall'Assi. Insomma due direzioni diametralmente opposte. La  sensazione è che nella gestione Pragma possano essere privilegiati altri aspetti relativi all'entertainment, specialmente dopo la sparizione delle slot da bar e locali pubblici in provincia di Bolzano.
Infine c'è la questione di Padova. L'unico impianto per il quale l'attività del 2012 non è difatto mai iniziata e che a questo punto potrebbe essere rilevato da un gruppo di operatori ippici che hanno fatto domanda al Comune, anche se la vicenda è ancora di là dall'essere definita.
Nel resto d'Italia, fatta eccezione per Firenze dove si sta procedendo con entusiasmo alla nuova avventura, i segnali nella migliore delle ipotesi sono di attesa. Palermo potrebbe anche non riaprire il prossimo anno, anche a Taranto, reduce da una domenica entusiasmante in termini di successo di pubblico, chiedono garanzie per il futuro e comunque entro i primi mesi dell'anno. Follonica va avanti tra mille difficoltà e un'inchiesta giudiziaria che sta coinvolgendo gli ultimi tre sindaci. Bologna si fermerà per la pausa invernale con lo scopo di seguire attentamente l'evolversi della situazione, specialmente dopo l'arenarsi del cosiddetto "piano Lega" che aveva proprio in Tomaso Grassi - presidente della Cesenate, società di Hippogroup che gestoisce gli impianti emiliani - il suo più accanito sostenitore. (fine)
LM/Agipro

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