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Ippica & equitazione

24/05/2005 | 11:07

IPPICA: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PROPONGONO UNA COMUNE LINEA DI INTENTI

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ippica le associazioni di categoria propongono una comune linea di intenti

IPPICA: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PROPONGONO UNA COMUNE LINEA DI INTENTI (1)

(f.g.) In un comunicato stampa a firma di alcune delle associazioni del settore ippico viene proposta, a seguito del commisariamento dell’Unire, una comune linea operativa che aiuti a reperire le risorse che assicurino un montepremi decoroso e che contemporaneamente ponga le basi per un rilancio del comparto ippico. Nel comunicato, firmato tra gli altri da Maurizio Mattii, Presidente Esecutivo dell’Unagt, da Vittorio Venturi, del Consiglio Direttivo del Federtrotto, da Fabio Carnevali, Presidente di Assogaloppo, da Vittorio Passatelli, della delegazione dell’Emilia dell’Upt, da Dario Edera, della delegazione del Fiuli dell’Upt, da Alfonso Montagna, della delegazione Veneto dell’Upt, da Ermanno Mori jr, Presidente dell’Urtuma, e da Roberto Morsiani, Presidente dell’Ippica Nuova, si legge che “se il commissariamento dell’UNIRE costituisce una svolta rispetto ai vecchi schemi, nella direzione di rispondere in modo programmatico e concreto alla crisi più grave ed inquietante degli ultimi anni dell’ippica, sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista amministrativo, sia dal punto di vista economico-finanziario, è giunto il momento in cui tutte le parti debbono mettere insieme le proprie forze, le proprie risorse, per contribuire al risultato di comune interesse del salvataggio del settore”. (segue)

IPPICA: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PROPONGONO UNA COMUNE LINEA DI INTENTI (2)

(f.g.) “Lavoratori e organizzazioni sindacali, categorie ippiche e loro associazioni, UNIRE debbono assolutamente compattarsi in un’azione comune, nel tentativo di delineare una linea operativa che aiuti a  reperire le risorse che assicurino un montepremi decoroso e che contemporaneamente ponga le basi per un rilancio del comparto ippico, non  più fondato sulle basi dell’assistenzialismo e del clientelismo trascorso, ma basato sulla capacità e sulla volontà di porsi degli obiettivi che diano stabilità al settore, si propone una comune linea d’intenti incentrata sui seguenti punti”.
1. Salvaguardia del montepremi e delle risorse destinate alla parte produttiva, agendo per il recupero dei crediti – vedasi quote di prelievo, minimi garantiti, canoni TV, ecc-, per la razionalizzazione dei costi di gestione e dei rapporti istituzionali.
2. Immediato pagamento dei premi aggiunti e delle indennità relative alle tris straordinarie.
3. Segnale trasparenza amministrativa,  recupero della vocazione tecnica dell’Ente.
4. Varo di un piano strategico tecnico-commerciale-economico pluriennale concreto e credibile, teso anche alla riduzione delle corse estere.
5. Valutazione degli impianti su basi tecniche e meritocratiche.
6. Riequilibrio dell’attività: la formulazione di un calendario ed orari delle corse discussi preventivamente tra le Aree Tecniche, Associazioni di Categoria, Organizzazioni Sindacali e Società di corse, che permetta di programmare e armonizzare convegni feriali prefestivi e festivi, scevro da clientelismi, interventi politici e continui rimaneggiamenti, come prassi odierna (che ha privilegiato esclusivamente sino ad ora gli interessi delle agenzie ippiche).
7. Razionalizzazione della gestione del segnale TV: non solo occorre l’imposizione di corrispettivi, da parte dell’U.N.I.R.E., per la diffusione televisiva delle corse, attualmente trasmesse in un sistema gestito da Società legate alle agenzie di raccolta di scommesse, ma occorre selezionare i passaggi e confezionare il palinsesto secondo criteri di merito degli ippodromi e importanza delle corse. (segue)

IPPICA: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PROPONGONO UNA COMUNE LINEA DI INTENTI (3)

(f.g.) “L’urgenza di istituire un tavolo di confronto, da sempre promesso e mai attuato anche e soprattutto con coloro che vivono sul campo e tali problematiche  conoscono meglio di tutti, appare evidente.
Da tempo aspettiamo un segno di discontinuità con il passato, capace di produrre una nuova strategia, ottimizzare il prodotto ippico, i bilanci, e di proporre un’immagine globale del settore, non solo un elementare rapporto  spesa – introito”. Quest’ultimo è l’unico risultato ottenuto sino ad oggi dall'Unire. Un Unire che ha sempre anteposto il dialogo con i concessionari alle scommesse a quello con gli operatori, dimenticando i suoi fini istituzionali.  La resa di una corsa non deve essere valutata solo fine a sé stessa, ma anche per l’indotto che consegue allo spettacolo ippico in termini di aumento di appassionati, di scommettitori, di proprietari, di allenatori, di guidatori, di allevatori e di posti di lavoro. L’opposto di come  intende l’ippica l’Unire, ottenendo i brillanti risultati ora sul tappeto”. (segue)

IPPICA: LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA PROPONGONO UNA COMUNE LINEA DI INTENTI (4)

(f.g.) “Le scriventi associazioni ribadiscono per l’ennesima volta la loro disponibilità ad un confronto costruttivo con l’UNIRE aperto ai contributi di tutti gli operatori ippici, onde raggiungere risultati tangibili e comunque avviare un  processo di rivitalizzazione, razionalizzazione, trasparenza, produttività del settore. Pertanto in difetto di comunicazioni a breve saranno realizzate le più opportune azioni di protesta senza preavviso”. (fine)


 

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