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Ippica & equitazione

03/09/2010 | 17:54

Ippica, L'Unire torna alla carica per il segnale tv

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ippica lunire torna alla carica per il segnale tv

(p.g.) L'Unire chiede 12 milioni di euro arretrati per il segnale tv ai concessionari di scommesse ippiche, circa 15 mila euro per ciascuna agenzia per la trasmissione delle corse ippiche, nel periodo compreso tra il 2000 e il 2006. E' quanto chiede l'Ente ippico in una lettera inviata ai concessionari in questi giorni, che riporta alla ribalta la questione relativa alla tv che trasmette nei punti vendita le corse dei cavalli. L'Unire reclama più di 1,5 milioni annui complessivi alle 800 agenzie attive, per il periodo compreso tra il 2000 e il 2004, mentre sale a circa 2,2 milioni il conto annuale per il biennio successivo di trasmissione delle corse: un totale di circa 12 milioni di euro. Il primo, salatissimo "conto" per i concessionari, preparato dall'Unire diversi anni fa, prevedeva una cifra superiore a 100 milioni, poi rimodulati nel maggio 2004 attraverso una controversa transazione siglata dall'ente ippico e dai "rappresentanti delle organizzazioni maggiormente rappresentative del settore, Sagisport e Snai", successivamente ratificata dai ministeri competenti (Politiche Agricole ed Economia) ma mai applicata concretamente.
 

Ora, è ripartita la nuova offensiva dell'Unire per recuperare la cifra stabilita dall'accordo. "Si è deciso di procedere di comune accordo con il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in modo analogo a quanto avviene per il collegamento con il totalizzatore nazionale", si legge nella lettera inviata ai concessionari: a questi ultimi andrebbe l'onere di trasmissione, mentre l'Unire si fa carico dei "costi per organizzazione e funzionamento". I concessionari hanno trenta giorni dalla ricezione della lettera - che contiene anche un modulo di adesione alla transazione - per saldare quanto richiesto dall'Unire, in caso contrario (e sembra più di un'ipotesi), l'Ente "procederà alla tutela delle proprie ragioni" per ottenere "nella misura integrale il pagamento di quanto dovuto". Secondo notizie raccolte da Agipronews, i concessionari di scommesse sembrano orientati però a opporsi alle richieste dell'Unire: il campo di battaglia sembra quindi destinato a trasferirsi nelle aule di tribunale. Non una novità, per l'ippica italiana.

Ginestra (Assosnai): "Richiesta Unire illegittima, agenzie non pagheranno"

(p.g.) Assosnai ha consigliato ai propri associati "di non sottoscrivere gli atti ricevuti nè di procedere ai pagamenti". E' quanto dichiara ad Agipronews Francesco Ginestra, presidente dell'associazione, in merito alle lettere inviate dall'Unire riguardanti gli arretrati chiesti dall'Ente ai concessionari di scommesse ippiche per il segnale tv.

"Le trattative con le Associazioni di categoria citate da Unire nelle proprie lettere inviate ai concessionari ippici risalgono a parecchi anni fa - dichiara Ginestra - ed erano delle ipotesi che, come espressamente previsto nei protocolli citati, dovevano essere approvate formalmente dai Ministeri competenti per poi essere portate al vaglio dei singoli concessionari, unici soggetti che avrebbero potuto eventualmente impegnarsi contrattualmente con l'Ente".

Le approvazioni da parte dei ministeri "sono avvenute dopo 5 anni e senza alcuna concertazione con i concessionari", prosegue Ginestra, "i quali hanno comunque ritenuto illegittima la richiesta di pagamento di un canone vista la mancanza di qualsiasi impegno contrattuale sull'oggetto".

Assosnai ha ricevuto dei pareri giuridici che "hanno ribadito l'illegittimità della richiesta di un canone per il segnale televisivo da parte di Unire, a maggior ragione a seguito dei radicali mutamenti della situazione di fatto", i protocolli d'intesa sottoscritti nel maggio 2004 e nel giugno 2006, conclude Ginestra "hanno perduto ogni valore e rilievo giuridico".

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