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Ippica & equitazione

05/01/2012 | 10:37

Ippica, Min. Economia: "Declino settore ha radici lontane, rilancio passa da qualità delle corse"

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ROMA - Rendere più alta la percentuale destinata alle vincite dei giocatori, innalzare il livello qualitativo delle corse ippiche e riportare ad unità il sistema di totalizzazione delle scommesse. E' la soluzione prospettata dal Ministero dell'Economia per il rilancio del settore, come si legge nella bozza di risposta ad una interrogazione parlamentare presentata dal deputato Giuseppe Marinello (Pdl), che verrà pubblicata nei prossimi giorni, e che Agipronews è in grado di anticipare.
Nella risposta fornita a Marinello - che chiedeva un intervento diretto del Governo per salvare l'ippica italiana - si sottolinea come la situazione attuale è critica, ma ha radici lontane: già dal 1999 il settore mostrava segni di declino, sia in termini di raccolta gioco che di presenze negli ippodromi. Un declino che poco ha a che fare con la gestione delle scommesse dei Monopoli di Stato, che non possono decidere quali tipologie di scommessa ippica offrire, né garantire la qualità tecnico agonistica delle corse: entrambi gli aspetti sono di stretta ed esclusiva competenza dell’Unire, oggi Assi. Già dal 2005, peraltro, il ministero dell’Economia ha proposto modelli di finanziamento diversi dal presente, formulando proposte di disciplina dell’intero settore, nella logica di superare le situazioni critiche, senza però trovare la necessaria condivisione dell’Autorità tecnica preposta.  
La crisi deriva dal fatto che le corse dei cavali non sono, per la loro eccessiva numerosità e scarsa caratura tecnica, un evento ritenuto degno di scommessa, visto che garantiscono basse possibilità di vincita per i giocatori a causa della eccessiva onerosità della filiera.
Gli stessi Monopoli in passato hanno proposto modelli alternativi di distribuzione del montepremi, con una rimodulazione del prelievo che - incidendo sulla quota per Assi e concessionari - potesse elevare le vincite dei giocatori. Proposte già presentate ai tempi del tavolo aperto dal ministro Zaia e successivamente portato avanti dagli altri responsabili pro-tempore del dicastero. 
Inoltre, si legge ancora, non c'è alcun privilegio concesso allo sviluppo di alcune tipologie di gioco, l'azione e le scelte dei Monopoli derivano da apposite e specifiche disposizioni di legge: non si comprende come l’Amministrazione da un lato sia efficiente ed assicuri standard elevati per altri settori del gioco e dall’altro operi contro quello ippico. NT/Agipro

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