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Ippica & equitazione

29/07/2009 | 11:55

IPPICA – PIANO STRATEGICO, BRANCHINI: “IL SETTORE INCAPACE DI REAGIRE ALLA CRISI DI PUBBLICO E DI GIOCO. NECESSARIE POLITICHE DI INVESTIMENTO”

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 Dal nostro inviato Paolo Giannace -
“L''ippica italiana non è stata in grado di produrre spettacoli sportivi in linea con le aspettative dei suoi clienti finali: appassionati e scommettitori. Ciò ha determinato il crollo numerico e dimensionale dei proprietari amatoriali, il crollo di appetibilità nei confronti di investitori, sponsor, operatori mediatici, organizzatori di eventi”. E' questa l'analisi di Armando Branchini, che ha redatto il piano strategico per il rilancio dell'ippica. “Tra il 1995 e il 2008 il calo degli spettatori negli ippodromi è stato del 94%, passando da  2.167.000 e 157.000 presenze, mentre il volume di gioco è sceso dai 3,36 miliardi del 1996 ai 2,27 miliardi dello scorso anno. Il settore – prosegue Branchini - non è stato capace di reagire alle due crisi che lo hanno colpito: di pubblico e di volumi di gioco. Pervasività del calcio, concorrenza delle altre scommesse, stereotipo della non cristallinità del settore ippico, sono fattori che hanno allontanato i giocatori dall'ippica. Il settore dal canto suo ha continuato ad impiegare tutte le risorse disponibili, senza però porre in atto alcuna politica di investimento. Le risorse date al settore dalla legge 184/2008 non bastano a invertire una dinamica negativa che senza una politica di ristrutturazione profonda avrebbe solo un effetto anestetico. L'Unire – ha concluso Branchini - è chiamato ad affrontare la riduzione tendenziale del movimento scommesse, nonché i disavanzi del 2007 e 2008 che sono di circa 111 milioni di euro”.

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