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Ippica & equitazione

20/07/2012 | 17:29

Ippica, Uk: nessun prelievo addizionale per il betting exchange

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ippica uk nessun prelievo addizionale per il betting exchange

 

LONDRA - La decisione di non imporre un prelievo aggiuntivo a favore dell'ippica per chi scommette sui bet exchange (piattaforme in cui gli utenti possono 'puntare' o 'bancare') è legittima: è quanto ha stabilito l'Alta Corte britannica, in una causa che vedeva contrapposte le tesi del bookmaker William Hill e del comitato per le scommesse sull'ippica nel Regno Unito (Horserace Betting Levy Board, HBLB). Nel settembre scorso William Hill si è rivolta alla British Horseracing Association (BHA) dopo che l'HBLB aveva deciso che gli utenti del betting exchange non erano da considerarsi alla stregua dei bookmaker (secondo il Betting, Gaming and Lotteries Act del 1963 sono persone che portano avanti "sia occasionalmente o regolarmente, l'attività di ricezione o di negoziare le scommesse") e per questo motivo non soggetti al prelievo fiscale. Una tesi che aveva come parte interessata anche la piattaforma di scommesse Betfair. La stessa società di scambio scommesse aveva raggiunto un accordo da 40 milioni di sterline (circa 51 milioni di euro) con la British Horseracing Association, che a quel punto ha deciso di abbandonare la causa.

I legali di William Hill, di fronte all'Alta Corte, hanno sostenuto che gli utenti del betting exchange sono a tutti gli effetti bookmaker. Ma il giudice ha evidenziato che "l'attività di ricezione di scommesse è a tutti gli effetti un'attività commerciale, mentre chi si occupa di scambio non accetta direttamente gioco". Di recente i bookmaker britannici hanno concordato di versare alle società di corse ippiche 72 milioni di sterline (92 milioni di euro) a partire dal primo aprile 2012, sulla base della raccolta: William Hill, Ladbrokes e Coral si sono impegnati a pagare complessivamente 45 milioni di sterline (circa 57 milioni di euro), mentre Betfair aveva deciso di fornire un contributo volontario da 6,5 milioni di sterline (8,3 milioni di euro), quest'ultimo adesso compensato dall'accordo commerciale recentemente sottoscritto. Secondo Paul Roy, presidente della BHA, la gran parte delle risorse per l'ippica si potrebbe ottenere dal recupero delle somme giocate sui siti dei bookmaker che hanno sede a Gibilterra e operano off shore: un'attività che per Roy "sta costando all'ippica entrate vitali necessarie per la sua sopravvivenza". SA/Agipro 

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