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Ippica & equitazione

09/02/2010 | 16:43

IPPICA - UNIRE, STOP ALLE CORSE A ROMA, MILANO, LIVORNO E RAVENNA

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(red.) ROMA - Stop alle corse a Milano, Roma, Livorno e Ravenna. Lo comunica l'Unire che in una nota, precisa che dal 15 febbraio "e fino a nuova disposizione, sono annullate le giornate in programma presso gli ippodromi di Milano trotto e Milano galoppo, Roma Capannelle e Roma Tordivalle, Livorno e Ravenna". L'ente fa sapere che sul sito dell'Unire è disponibile il calendario  per la seconda metà del mese, "riformulato in ragione dell’esigenza di sostituire i predetti ippodromi". Stesso oggi è stata inviata nota di convocazione agli organismi rappresentativi degli ippodromi per una riunione il 25 febbraio per discutere sul rinnovo dell’attuale convenzione fra Unire e Società di corse.

 

MEI (CAPANNELLE): "L'UNIRE FACCIA PASSO INDIETRO SU ESCLUSIONE IPPODROMI METROPOLITANI"
 
(b.r.) ROMA - "Attendiamo che un passo indietro a questo punto lo faccia l'Unire". Il presidente della società di corse dell'ippodromo di Capannelle, Enzo Mei, interviene sull'esclusione degli ippodromi metropolitani (Roma e Milano, oltre a Livorno e Ravenna) dal calendario delle corse da parte dell'Unire, ribadendo la contrarietà a "un'accettazione incondizionata, come è quella che ci chiede l'ente". "Siamo una società di capitali - spiega il presidente di Hippogroup che gestisce il noto campo di gara di galoppo romano - Non possiamo rinunciare a determinate garanzie, mantenendo il nostro senso di responsabilità. L'ultimo appare un atto di rappresaglia da parte dell'Unire, spero che nei prossimi giorni possa ricominciare una negoziazione e che intervenga lo stesso ministro Luca Zaia. Altrimenti ne soffrirà pesantemente tutto il settore e non vedo come si possa attura il previsto piano di rilancio prescindendo dai maggiori 'teatri ' delle gare".
MATAFU' (UNIRE): "IPPODROMI METROPOLITANI RIVEDANO LE PROPRIE POSIZIONI"
 
(b.r.) ROMA - "L'Unire non può andare oltre ai contributi già previsti per i grandi ippodromi: spero che le società di corse rivedano le proprie posizioni". Così il consigliere di amministrazione dell'Unire Franco Matafù, descrive la situazione che ha portato alla redazione del nuovo calendario dell'Unire con l'esclusione degli ippodromi di trotto e galoppo di Roma e Milano, che non si sono allineati alle posizioni dell'ente sulla determinazione dei contributi, definita dal contratto, scaduto a fine 2008 e più volte temporaneamente rinnovato, con le società di corse. "Di fronte a un calo delle scommesse, che anche quest'anno si prevede intorno al 10% - spiega Matafù - l'Unire non può promettere ulteriori risorse per il futuro. Oltre la spesa di 90-100 milioni per i 42 ippodromi non è possibile andare".
MATAFU' (UNIRE): "SENZA ROMA E MILANO DURO COLPO AL GALOPPO NAZIONALE"
 
(b.r.) ROMA - L'esclusione dei grandi ippodromi metropolitani dal circuito delle corse nazionali è un altro colpo durissimo a un settore da tempo in crisi. Lo scenario? "Triste", secondo il consigliere di amministrazione dell'Unire franco Matafù. Perchè questa decisione potrebbe avere ripercussioni sul piano di rilancio voluto dal ministro e non ancora avviato nelle varie componenti e "perchè in particolare per il galoppo - sottolinea Matafù - non ci sono reali alternative alle piste di Roma e di Milano. Tutto il comparto ne soffrirebbe ulteriormente".   PAPALIA (TOR DI VALLE): "INACCETTABILE L'INIZIATIVA DELL'UNIRE"

ROMA - (l.m.) E' arrivata anche la risposta dell'ippodromo di Tor di Valle dopo il comunicato dell'Unire che di fatto sospende l'attività ippica negli ippdromi della capitale, in quelli milanesi e in quelli di Livorno e Ravenna a partire da lunedì prossimo. L'amministratore della società che gestisce l'ippodromo di Tor di Valle, si legge in un comunicato, ritiene "singolare ed inaccettabile l’iniziativa unilaterale dell’Ente che, carente di motivazione e viziata da eccesso di potere, si aggiunge agli oramai insostenibili ritardi dell’Ente medesimo nei pagamenti delle spettanze maturate dalla nostra società e che a questo punto si aggirano intorno ai 3 milioni di Euro, senza contare gli obblighi inevasi, pur essendo stati contratti dall’Ente circa 2 anni fa".
Nel ricordare la continua disponibilità dell'ippodromo romano di trotto nella collaborazione all'Ente ippico Papalia afferma anche: "Con l’irragionevole atto in oggetto, unilaterale e privo di motivazione di ordine amministrativo, l’Ente si pone oggi al di fuori di ogni dialettica di confronto costruttivo, vanificando oltretutto le prospettive di rilancio del settore opportunamente delineate con il piano industriale che il Ministero delle Politiche Agricole ha da tempo messo a disposizione dell’Ente medesimo."
In chiusura Il Presidente dell'ippodromo di Tor di Valle invita l'Unire "a un responsabile ripensamento della decisione adottata, in assenza del quale non potremo che tutelare i nostri interessi ricorrendo alle sedi giudiziarie competenti".

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