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Ippica & equitazione

25/11/2004 | 15:56

MATARRESE: "L'UNIRE NON SARA' PIU' UNA VACCA DA MUNGERE!"

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matarrese lunire non sara piu una vacca da mungere
(l.m.) ROMA - Una vera e propria entrata a piedi uniti, tanto per usare un termine calcistico, l'intervento del neo presidente dell'Unire Antonio Matarrese nell'ambito della presentazione dello studio Nomisma sul Sistema Ippica In Italia. L'ex Presidente della Federcalcio, pur ringraziando e plaudendo del lavoro fatto in questa occasione, si è detto rammaricato per l'assenza dell'Unire nell'ambito del progetto. "Purtroppo negli ultimi tempi l'Unire come governo dell'ippica è esistita poco, per non dire che non è esistita affatto e questa latitanza ha portato alla disgregazione del comparto ippico ormai contrassegnato da un'enormità di rivoli, di varietà di interpretazione di questa o quella norma. Troppa frammentazione anche nelle categorie ove ognuno si preoccupa esclusivamente di coltivare il proprio orticello senza tenere presente la situazione generale. Questa è la vera CRISI del sistema ippico". Matarrese ha poi aggiunto "Fino ad oggi tutti hanno pensato all'Unire come a una grassa vacca da mungere. Tutti comandavano e avevano voce in capitolo su tutto. Oggi questo non è più possibile. Mancano all'appello 55 milioni di euro e bisognerà necessariamente darsi una calmata, tutti quanti insieme. Bisogna ritrovare una unità di intenti per far si che l'ippica possa uscire dallo stato in cui si trova. Quando ero in Federcalcio ero spaventato dall'idea che un ente che fatturasse migliaia di miliardi di vecchie lire potesse entrare in concorrenza con noi dal punto di vista dell'offerta di spettacolo. Questo invece non è mai accaduto”. Il Presidente dell'Unire Antonio Matarrese è tornato anche sulla delicata questione delle gestione delle scommesse: "E' stato un grosso errore cedere la gestione delle scommesse ippiche, ma quell'Unire era debole, non poteva opporsi e così la politica si è sostituita ai manager. Ora abbiamo un Consiglio di Amministrazione formato da gente esperta e capace, un Ministro che ha capito le nostre esigenze. Vogliamo quindi riappropriarci del nostro ruolo, avere voce in capitolo e sovrintendere alle cose che interessano l'ippica. Abbiamo un progetto che richiede norme precise e l'apporto di tutti. Ci consulteremo, ma senza invasioni di campo anche se è bene che sia chiaro per tutti che non si può più pensare a difendere solo ed esclusivamente il proprio orticello". Sul piano pratico pur manifestando la propria incompleta conoscenza "tecnica" della materia, Antonio Matarrese ha tenuto a cogliere due aspetti importanti dell'attuale momento del comparto ippico: "Mi sembra indiscutibile che per quel che sono le risorse attuali dell'ippica italiana, ci siano troppe corse e soprattutto troppi cavalli in attività. Qualche sacrificio in questo senso dovrà essere fatto". Caustico il presidente anche sull'argomento televisione, uno dei suoi "cavalli di battaglia". “La televisione dei cavalli – prosegue Matarrese - attualmente è una televisione "triste", poco attraente e soprattutto troppo "codificata". In altre parole ce la raccontiamo da soli. Inoltre "costa". Bisogna invece che vi siano degli spazi in chiaro magari cercando anche di "vendere" un pacchetto di eventi alla televisione pubblica sia essa la Rai o una televisione commerciale. Insomma, di cose da fare ce ne sono moltissime. Vogliamo lavorare seriamente e vogliamo risultati. Nessuno di noi, io per primo, è disposto a compromettere la propria immagine”.

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