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07/12/2009 | 14:32

NEW SLOT, MAXI PENALI - CASSAZIONE ASSEGNA COMPETENZA A CORTE DEI CONTI

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(red.) ROMA - Il regolamento di giurisdizione sulle penali ai concessionari delle NewSlot per ritardi nell'avvio della rete è stato respinto dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione: la competenza sarà quindi della Corte dei Conti e non del Tar Lazio. Le motivazioni dell'ordinanza saranno pubblicate nei prossimi giorni. L'ultima contestazione della Procura Regionale della Corte dei Conti ammonta a 70 miliardi.   SULLA VICENDA ANCHE UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA
(red.) ROMA - Il caso delle maxi-penali ha avuto origine nel maggio 2007, quando la Procura Regionale del Lazio della Corte dei Conti ha inoltrato ai concessionari del settore Newslot (Snai spa, Hbg Srl Rti, Cirsa Italia Srl, Sisal slot Spa, Cogetech Spa, Codere Network Spa, Lottomatica Videolot Rete Spa, Gmatica Srl, Atlantis World Giocolegale, Gamenet Spa) una richiesta di risarcimento per "presunto danno erariale" per l'importo di circa 98 miliardi di euro. Insieme a loro, viene chiamata a rispondere anche l'Amministrazione dei Monopoli di Stato (Aams), per la "mancata applicazione di penali" ai 10 concessionari. Le contestazioni, su cui è stata anche costituita una commissione d'inchiesta parlamentare, diretta dall'allora sottosegretario Alfiero Grandi, riguardano, in particolare, il mancato collegamento degli apparecchi alla rete telematica di proprietà dello Stato, gestita da Sogei. L'azione della Procura della Corte dei Conti si è concretizzata nel gennaio 2008, con la notifica ai concessionari della richiesta di risarcimento, ridotta però a circa 90 miliardi. L'ammontare esorbitante delle penali viene ricavato dalla convenzione di concessione stipulata nel 2004, dopo l'aggiudicazione della gara (luglio 2004) e la successiva attribuzione delle concessioni a 10 aziende. La convenzione (modificata nel marzo 2008) prevedeva una penale di 50 euro per ogni ora di mancato collegamento delle slot alla rete. Il 4 dicembre 2008 ha avuto luogo la prima udienza alla Corte dei Conti sul caso. Il procedimento però è stato subito sospeso. I dieci concessionari new slot, chiamati a rispondere insieme con i Monopoli di Stato, si sono infatti appellati al regolamento preventivo di giurisdizione, ritenendo in sostanza che il giudizio fosse di competenza non della Corte dei Conti, ma del Tar Lazio.   NEI PRIMI DIECI MESI DEL 2009 RACCOLTI OLTRE 20 MILIARDI
(red.) ROMA - Nei primi dieci mesi dell'anno il settore new slot ha raccolto oltre 20 miliardi di euro, circa il 45% del dato totale del comparto giochi. All'erario sono finiti circa 2 miliardi e mezzo. Rispetto ai primi dieci mesi del 2008 (quando la raccolta totale si fermò a 21,6 miliardi) l'incremento è del 13,7%.   SUL PRELIEVO FISCALE UN CONTINUO BALLETTO DI CIFRE

(red) ROMA - Ormai da mesi il settore new slot, che da solo contribuisce per il 45% alla raccolta dei giochi pubblici in Italia, è nel mirino delle istituzioni. Uno dei risultati tangibili è il continuo variare, sotto i colpi di leggi e decreti, dell'aliquota fiscale applicata agli incassi. Fino all'autunno del 2008 il preu a carico del settore era del 12%. Successivamente, in pochi mesi, passò al 12,7% e poi al 13,4%, secondo una dinamica che destinava parte del prelievo al sostegno del Coni e dell'Unire (l'ente che gestisce l'ippica). Un meccanismo durato lo spazio di qualche settimana: il 14 gennaio 2009, con il voto del cosiddetto decreto anti-crisi, il legame new slot-Unire-Coni è stato quasi completamente cancellato. Come conseguenza, si è avuto l'ennesimo ritocco delle aliquote fiscali: a decorrere dal 1° gennaio 2009, il Preu si è riabbassato fino al 12,6%. Questa aliquota si applica fino a concorrenza della raccolta del 2008. Eventuali incrementi sono tassati secondo aliquote più basse, fino all'ipotesi più ottimistica dell'8% se l'incremento sarà superiore al 65% della raccolta 2008.
La questione del prelievo fiscale delle newslot si è riaperta in occasione della Finanziaria in corso di discussione alla Camera. Un emendamento presentato da Massimo Polledri (Lega Nord) chiede che a partire da gennaio 2010 il Preu a scaglioni, concepito poco meno di un anno fa venga incrementato di un punto percentuale per i vari livelli di raccolta: 13,6% di preu per una raccolta pari al 2009, Preu al 12,6% per un incremento del 15% e così via fino al preu al 9% sull'incremento della raccolta, rispetto a quella dei 2009, pari ad un importo superiore al 65%. L'emendamento, passato l'esame di ammissibilità, è comunque ben lungi dall'essere in porto: dovrà adesso essere votato dalla Commissione Bilancio per l'eventuale introduzione nel testo della Finanziaria che inizierà l'iter in Aula a partire da mercoledì prossimo.
 

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