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Ippica & equitazione

22/11/2013 | 16:25

Scommesse ippiche, Corte d'Appello di Roma: lodo 2003 su rimborso per agenzie nullo, serve intervento del Tar

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ROMA - Saranno i giudici amministrativi a dover decidere sulle richieste di rimborso avanzate da 171 agenzie ippiche, che chiedono ai Ministeri delle Finanze e dell’Agricoltura un risarcimento da un centinaio di milioni di euro. E' quanto ha stabilito la Corte di Appello di Roma, che annullato il cosiddetto "Lodo di Majo" e ha rinviato la questione all'esame del Tar. Per le agenzie resta comunque in piedi la possibilità di impugnare la decisione in Cassazione. La vicenda risale al 2003, quando alle agenzie - che si erano impegnate a versare delle somme minime per ottenere le concessioni - fu riconosciuto il ’danno’ derivante dalle mancate misure di salvaguardia per la rete: gli incassi previsti non si realizzarono, anche per la concorrenza non autorizzata che iniziava a proliferare, per questo le agenzie furono di fatto impossibilitate a pagare le somme che si erano impegnate a versare, i cosiddetti minimi garantiti appunto. Il Lodo riconobbe responsabili i Ministeri e autorizzò le agenzie a compensare i crediti vantati con i minimi garantiti.

Secondo la Corte d'Appello collegio arbitrale che ha stilato il lodo ha considerato alterato l'equilibrio del mercato, con i concessionari ippici che hanno avuto dei danni dalla presenza di operatori non autorizzati e dall'espansione dei punti gioco, modificando dunque "l'effettiva portata" dell'esclusività delle concessioni, ma ha di fatto giudicato su una materia - il rapporto tra concessionari e Amministrazione - che la Corte di Cassazione ha ritenuto di competenza del giudice amministrativo. Tar e Consiglio di Stato sono gli unici tribunali che possono decidere nelle controversie sulle concessioni, quando queste non riguardano aspetti "di natura prettamente economica". In questo caso, visto che all'Amministrazione si contesta di non aver adeguatamente valutato "la presenza di reti clandestine incidenti sul ricavato medio delle scommesse", si tratta di questioni che interessano le agenzie come i normali cittadini: la questione non è solo economica, ma riguarda "lo svolgimento dell'attività in regime di monopolio" e "l'equilibrio contrattuale", dunque ricade nella competenza esclusiva della giurisdizione amministrativa. Si ripartirà dunque da zero, o quasi, visto che di recente anche la Corte Costituzionale ha rinviato al Tar una questione simile, riguardante i minimi garantiti delle agenzie ippiche: la Consulta ha stabilito che lo sconto del 5% delle somme dovute dalle agenzie non è legittimo e che si dovrà dunque riavviare una trattativa.
PG/Agipro

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