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Ippica & equitazione

23/02/2011 | 16:50

Unire, audizione Varrone in Comm. Agricoltura Senato: "Il 3-4% del prelievo sui giochi per sostenere budget dell'Ente"

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unire audizione varrone in comm agricoltura senato il 3 4 percento del prelievo sui giochi per sostenere budget dellente

(b.r.) "L'Unire va quanto prima trasformato da ente pubblico dal sapore anni 30, in agenzia di regolazione del mercato, altrimenti non si va avanti". Lo ha auspicato il commissario dell'Unire Claudio Varrone nel corso dell’audizione di questo pomeriggio in Commissione Politiche Agricole del Senato. "Ci vuole per questo un budget certo, non ballerino, ad esempio un 3-4% del prelievo complessivo erariale dei giochi pubblici (9,9 miliardi nel 2010 ndr), sarebbe auspicabile".
"Nel passaggio delle scommesse ad Aams dall’Unire, i Monopoli di Stato non hanno tenuto conto della particolarità del prodotto scommessa ippica" ha proseguito Varrone, che ha lamentato la mancata attenzione di Aams a "valutare a sufficienza come il mercato delle scommesse ippiche fosse differente per tante caratteristiche nel panorama delle scommesse".
I dati delle scommesse ippiche mostrano una raccolta in costante calo. La raccolta delle scommesse ippiche nel mese di gennaio 2011 - secondo i dati forniti dallo stesso Ente - è stata superiore a 137,8 milioni di euro, in calo di 34 milioni rispetto a gennaio 2010 (-20,20%).

Per le spese dell’ente solo il 4,4% del bilancio

Le spese di funzionamento dell’Unire incidono soltanto per il 4,4% sul bilancio complessivo dell’ente. Lo ha chiarito il Commissario dell’ente di gestione ippica, portando il prospetto dei costi dell’ente dinanzi ai membri della Commissione Agricoltura del Senato, nel corso dell’audizione odierna. I premi assorbono il 49,8% delle entrate, il 25,5% è riservato alla remunerazione delle società di corse. Per la gestione del canale tv il 6,5%, per le provvidenze il 4,8%, per le spese per il controllo tecnico delle corse il 4,2%. Altre  voci  minori del bilancio sono le spese per il benessere degli animali (3%), l’assitenza per la previdenza e la formazione del settore ippico. "Se il problema fossero solo le spese dell’ente - ha concluso Varrone - non ci sarebbero sofferenze. Ma l’ente deve invece dar conto a tutta una serie di realtà che svolgono attività tipicamente imprenditoriale".

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