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Ippica & equitazione

08/11/2004 | 18:06

UNIRE: LA SCHEDA E LA STORIA

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unire la scheda e la storia
(red.) L'Unione Nazionale per l'Incremento delle Razze Equine (U.N.I.R.E.), istituita dal regio decreto 24 maggio 1932, n. 642, è un ente di diritto pubblico, con sede a Roma, dotato di autonomia finanziaria, amministrativa e contabile, sottoposto alla vigilanza del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. In tale contesto l'U.N.I.R.E. si pone come obiettivi precipui: a) promuovere l'incremento ed il miglioramento delle razze equine da competizione e da sella; b) favorire con opportuni stanziamenti il sorgere di nuovi allevamenti ed il miglioramento di quelli già esistenti; c) provvedere alla programmazione dello sviluppo del settore dell'ippicoltura in tutte le sue componenti tecniche, economiche, sociali, culturali e promozionali; d) concorrere alla tutela dell'incolumità ed al mantenimento dei cavalli sottoposti a trattamenti dopanti; e) provvedere alla valutazione delle strutture degli ippodromi e degli impianti di allevamento, di allenamento e di addestramento sulla base dei parametri predeterminati; f) contribuire al finanziamento degli ippodromi per la gestione dei servizi resi; g) definire la programmazione tecnica ed economica delle corse e delle altre forme di competizione, predisponendo il calendario delle manifestazioni ippiche e determinando gli stanziamenti relativi ai premi ed alle provvidenze; h) quale concessionario esclusivo del segnale televisivo per la trasmissione delle corse, assicurare la diffusione su due canali nazionali delle riprese televisive delle corse; i) promuovere iniziative previdenziali e assistenziali in favore dei fantini, dei guidatori, degli allenatori e degli artieri; l) promuovere e mantenere rapporti diretti con le organizzazioni nazionali di categoria, con la Federazione Italiana sport equestri, con le istituzioni e le organizzazioni dell'ippica e dell'ippicultura degli altri paesi e collaborare alla realizzazione dei programmi di cooperazione a livello europeo e internazionale; m) destinare annualmente una quota dei proventi derivanti dalle scommesse ippiche, nella misura stabilita dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, per l'incentivazione di programmi regionali diretti alla formazione e alla qualificazione professionale degli addetti al settore, alla realizzazione di strutture veterinarie, interne ed esterne agli ippodromi, alla promozione dell'attività ippica, in particolare di carattere agonistico, ed alla lotta al lavoro irregolare; n) collaborare con le regioni e le province autonome nell'impostazione di programmi regionali di miglioramento delle tecniche di allevamento dei cavalli e di ricerca scientifica nel settore. Nel 1942, la legge Mangelli del 24 marzo riservò all'Unire, che già dalla sua fondazione si configurava come il supremo organo di direzione e controllo di tutta l'ippica italiana, «la facoltà di esercitare totalizzatori e scommesse al libro per le corse dei cavalli». Questa legge, confermata nei suoi tratti sostanziali nel 1947, assicurò un costante flusso di denaro a favore dell'intero settore, soprattutto a partire dal 1948, anno in cui viene introdotto il Totip, gestito dalla Sisal. Nel giugno 1971 fu redatto un nuovo statuto che pose le basi per il rilancio del movimento ippico italiano, delineando con precisione le competenze proprie dell'Unire, di cui estendeva l'area di azione e influenza. Nel 1996, la legge 662 decretò che «l'organizzazione e la gestione dei giochi e delle scommesse relative alle corse dei cavalli [...] fosse riservata ai Ministeri delle finanze e delle risorse agricole, alimentari e forestali», attribuendo all'Unire la sola cura dei propri fini istituzionali. Tre anni dopo fu varato un nuovo statuto, il cui obiettivo era creare una struttura moderna in grado di rispondere alle richieste degli utenti e alle esigenze di mercato, anche per quanto riguarda il settore dell'allevamento, a cui l'Unire ha dedicato in questi ultimi anni sempre maggiore attenzione.

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