CASINO' DI CAMPIONE: INTERROGAZIONI E DIFESA

(l.m.) Parlava pro domo sua probabilmente Roberto Salmoiraghi quando nei giorni scorsi ad un'intervista pubblicata dall'inserto economico di Repubblica "Affari e Finanza" ha dichiarato: «E' inutile aprire nuove case da gioco in Italia. Il risultato sarebbe quello di frammentare di più le giocate. Ma se proprio si volesse creare un altro casinò, occorrerebbe prima di tutto farlo molto lontano da quelli già esistenti». E già, perché il Casinò di campione è quello che negli ultimi anni più di tutti sembra aver perso appeal verso gli appassionati del genere che pure non sono pochi visto che i casinò sloveni, austriaci e monegaschi di oltre confine (ma da qualche tempo ci si sono messi anche Croati e svizzeri) sono sempre più pieni di giocatori provenienti dall'Italia con qualunque mezzo, aerei, treni, pullman e nei week-end diventa quasi impossibile trovare un tavolo libero o una slot machine dove poter giocare. Fatto sta che il Casinò di campione, ad onta del recente restyling è tra gli italiani, quello che ha fatto registrare gli incassi peggiori e non è un caso che la sua amministrazione sia da tempo nell'occhio del Ciclone. I carabinieri stanno infatti indagando da tempo sui conti della casa da gioco sollecitati dal pubblico ministero della procura di Como Mariano Fadda e proprio nei giorni scorsi un Senatore dell'MSI Fiamma Tricolore Luigi Caruso Verso, ha presentato una serie di Interrogazioni Parlamentari girate per conoscenza anche alla procura della Repubblica di Como, all'interno delle quali si chiede, tra l'altro «quali misure i Ministri dell'Interno e delle Finanze intendano adottare nei confronti dell'attuale gestione del Casinò di Campione considerato che la totale mancanza di trasparenza negli atti e di severi controlli sull'operato e sulla conduzione della Casa da Gioco stanno causando notevoli danni sottraendo risorse economiche alle amministrazioni provinciali di Como, Lecco e Varese». Tutto questo mentre proprio la scorsa settimana è uscita una notizia secondo la quale gli abitanti del Comune di Venezia, proprio grazie agli introiti della casa da gioco lagunare, sono quelli che pagano meno tasse comunali di tutti. Salmoiraghi identifica nelle sale Bingo una delle cause primarie del declino dei casinò. Peccato che proprio le sale Bingo siano ormai quasi tutte sull'orlo del collasso proprio per l'impossibilità, sancita dalla legge, di offrire ai propri clienti una serie di servizi e di attrazioni (leggi slot machines) che hanno fatto e fanno la fortuna dei casinò moderni e per primi quelli di Nova Gorica e Portrose.

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