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18/11/2009 | 17:32

CASINO' DI VENEZIA – PIZZIGATI: “INCASSI 2009 IN DIMINUZIONE DEL 16%”

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casino di venezia pizzigati incassi 2009 in diminuzione del 16 percento
(c.r.) VENEZIA - Le previsioni di incassi del Casino' di Venezia per il 2009 si aggirano intorno a 180 milioni, in flessione del 16% rispetto all'anno record 2006 (quando la raccolta fu pari a 210 milioni). ''Operiamo nel campo del voluttuario - ha spiegato ieri sera, all'incontro promosso dal Lions Club Mestre Host, il presidente della casa da gioco lagunare Mauro Pizzigati - e siamo in presenza di una crisi mondiale, che si riflette sull'economia reale. Ma va anche detto che pure gli altri Casino' italiani sono in flessione. E quelli europei perdono molto di piu'. Se poi ci riferiamo a Las Vegas e a Macao, addirittura vi sono situazioni prefallimentari. La situazione, dunque, e' negativa, ma contenuta, se e' vero, come e' vero, che tutti i parametri legati al turismo, come il numero di turisti, il numero di ingressi ai musei e le presenze negli hotel flettono assai di piu'. Non vuol dire che andiamo bene, ma la situazione si lega alla crisi in atto, ove il Casino' da' comunque al Comune di Venezia quasi 100 milioni, pari ad oltre il 50% dei suoi ricavi, mentre gli altri Casino' italiani arrivano al 35-38%''.   PIZZIGATI: “MAI LANCIATO L'IDEA DELLA PRIVATIZZAZIONE DEL CASINO'”   (c.r.) VENEZIA - Sulla privatizzazione della casa da gioco, Pizzigati aggiunge: ''Sono state dette molte inesattezze. Non ho mai lanciato io l'idea della privatizzazione del Casino', perche', essendone il presidente, sono al vertice dell'organo di governo, mentre la eventuale scelta di privatizzazione compete ovviamente al proprietario. Parlare di ''privatizzazione'' e', pero', ambiguo: il Casino', inteso come proprieta', non si puo' privatizzare, perche' la licenza di gioco deve rimanere, per legge, in capo all'ente pubblico, che non puo' cederla. Se ci si chiede, invece, se il Comune di Venezia, in quanto proprietario del 100% delle azioni della spa che gestisce il Casino', ne possa vendere una parte, la risposta e' affermativa, purche' il Comune mantenga la maggioranza delle azioni. Ed e' quello che il Comune ha dichiarato di voler fare, fermo restando che esso deve, come ho detto, restare anche titolare della licenza. Fatta questa premessa ci sono due opzioni: o si ritiene che la casa da gioco debba restare pubblica in toto e, allora, non ha senso una vendita delle azioni, oppure si ritiene che i privati possano apportare nuova linfa e allora la vendita ha un senso. Ne' l'una ne' l'altra scelta vanno demonizzate, e va comunque detto che, in caso di vendita di una parte delle azioni, si dovrebbe pur sempre mantenere la convenzione per l'uso della licenza, stabilendosi il corrispettivo dovuto dalla spa al Casino'. Va pero' sottolineato che, se si trova un socio privato che acquista il 40% del Casino' e che, nel contempo, fosse interessato a fare l'affare del quadrante di Tessera, a fare lo Stadio e ad acquistare il Calcio Venezia, prima di demonizzare l'idea ci penserei bene. Se, all'interno di un circuito virtuoso, si creasse tutto cio', avremmo fatto bingo''.

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