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Poker & Casinò

03/02/2010 | 16:08

CASINO' - L'ESPRESSO: "QUARANTA NUOVI CASINO' NELLA NUOVA PROPOSTA BRAMBILLA"

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(b.r.) ROMA - Tre case da gioco al massimo per regione, 40 in tutto ben distribuite sul territorio nazionale, roulette, blackjack, chemin de fer e baccarat i giochi permessi. Sono i contenuti della rielaborazione della proposta del ministro del Turismo Vittoria Brambilla, su nuovi casinò, secondo la bozza del progetto di legge anticipata dal settimanale "L'Espresso". Rispetto al testo circolato lo scorso ottobre, maggiori i particolari definiti: la gestione delle case da gioco è attribuita a società per azioni, "il cui capitale azionario maggioritario dovrà appartenere al Comune in cui è ubicata la casa da gioco ovvero ad altri enti locali". La funzione "turistica" della proposta resta confermata peraltro dalla possibilità di autorizzare "presso sale, debitamente attrezzate, ricomprese negli alberghi, di categoria 5 stelle lusso". L'individuazione del comune dove ubicare la casa da gioco sarà compito dei Consigli regionali "che dovranno operare la predetta scelta anche in considerazione dell'andamento dei flussi turistici".

(m.f.) ROMA - La bozza del ddl chiarisce anche l'aspetto erariale. Il prelievo si applica sul cosiddetto Plg, costituito dalla differenza fra le poste giocate e le vincite incassate. L'aliquota è del 30% del Plg per i primi 25 milioni di euro, del 35% per fra i 25 e i 50 milioni e del 40% oltre i 50 milioni. Un quinto delle entrate erariali è destinato a un fondo per la promozione dell'offerta turistica, il resto va al Comune in cui sorge la casa da gioco.
Le concessioni sono attribuite in base al risultato di gare espletate indette dai Monopoli di Stato, hanno la durata di nove anni e sono rinnovabili una sola volta.

CASINO' - ADOC: "FAVOREVOLI A NUOVE CASE DA GIOCO, MA NECESSARI CONTROLLI INCISIVI"
 
(red.) ROMA - Favorevole all'apertura dei nuovi casinò, che "potrebbero contribuire al rilancio delle zone turisticamente depresse, diventando un modello di turismo alternativo". Ma necessario è il controllo incisivo e maggiori informazioni sul rischio del gioco d'azzardo. Con questa presa di posizione l'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori) commenta la notizia della nuova proposta sulle case da gioco da parte del ministro del Turismo Brambilla. L'Adoc inoltre specifica un "no ai casinò solo negli alberghi a 5 stelle con obbligo di pernotto" a causa della possibilità della "distorsione della concorrenza". La proposta dell'Adoc è poi - come espresso dal presidente dell'associazione Carlo Pileri - "che una quota di tutte le giocate venga destinata ad un Fondo che informi sui rischi del gioco d’azzardo, tramite campagne in collaborazione anche con le Associazioni dei consumatori".

CASINO' - FIPE: NO ALLA PROPOSTA DI NUOVE CASE DA GIOCO
(red.) ROMA - "No ai casinò della ministro". Categorico il giudizio della Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), che interviene sulle indiscrezioni pubblicate in merito agli sviluppi della proposta del ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla sulla creazione di nuove case da gioco. "Fipe si è sempre detta contraria all’idea di costruire nuovi casinò senza un progetto che analizzi i fabbisogni reali e la fattibilità del progetto", è il secco commento della federazione. "Considerata la crisi globale da cui il settore turistico sta faticosamente cercando di riprendersi non servirà a stimolare la domanda turistica, né porterà contributi consistenti nelle casse dello Stato", sottolinea la Fipe attraverso una nota che "ricorda inoltre che il mondo dei casinò sta vivendo un momento di grande difficoltà a livello mondiale e per questo sembra ancora più assurda l’idea di poter fare cassa da un settore in piena crisi".

 

CASINO' – FEDERGIOCO: “CON PROPOSTA BRAMBILLA I QUATTRO CASINO' ITALIANI A RISCHIO CHIUSURA”

(red.) “Gli organismi di Federgioco non riescono a spiegarsi come mai un Ministro della Repubblica possa formulare una legge delicata come quella che disciplina la nascita di nuove Case da Gioco senza neppure consultare l’associazione che riunisce le Case da Gioco Italiane”. E’ questa la reazione di Federgioco dopo aver letto la notizia sull’edizione on line dell’Espresso.
“Federgioco – si legge in un comunicato - si dimostra ancora una volta perplessa sull’ipotesi avanzata nuovamente dal Ministro Brambilla di avviare un iter legislativo per l’istituzione di nuovi casinò nelle strutture alberghiere a cinque stelle.
Federgioco nel far presente che se la bozza del disegno di legge non dovesse subire modifiche, gli stessi quattro casinò sarebbero a rischio di chiusura, e ribadisce che le quattro case da gioco stanno attraversando una congiuntura particolarmente negativa, dovuta alla crisi economica e ad una progressiva trasformazione del mondo del gioco.
Poiché in Italia l’esperienza nella gestione di casinò è rappresentata dai soli quattro casinò esistenti, riuniti nell’Associazione Federgioco, questa Associazione ritiene imprescindibile, su tali materie, il ruolo di interlocutore primario, proprio in virtù della oltre cinquantennale esperienza dei suoi iscritti nella gestione di tale settore.
Federgioco sottolinea, inoltre, come un provvedimento di tale impatto debba coinvolgere, referenti diversi, quali il Ministero degli Interni e il Ministero dell’Economia, da sempre vigili e cauti su tale materia e sul possibile proliferare incontrollato del gioco d’azzardo sul territorio italiano, al di fuori di un rigido sistema di controlli, quale quello imposto alle quattro case da gioco esistenti.
Federgioco invita, ancora una volta, il Ministro per il Turismo a soprassedere alla presentazione di tale provvedimento, dichiarandosi responsabilmente disponibile ad affrontare il tema dell’apertura di nuove case da gioco in modo completo, ribadendo la piena e totale disponibilità a fornire il proprio contributo alla discussione e alla necessaria, propedeutica, approfondita istruttoria".

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