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Poker & Casinò

16/05/2008 | 15:26

GIOCHI: SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO SULL'AVVIO DEGLI SKILL GAMES

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giochi sulla gazzetta ufficiale il decreto sullavvio degli skill games
(a.c.) ROMA - E' stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che dà il "via libera" ai cosiddetti skill games. Secondo quanto riporta una nota dei Monopoli si tratta di giochi di abilità a distanza (ovvero via internet, tv o telefono cellulare), con vincita in denaro, raggruppabili in due macrocategorie: i giochi di carte sotto forma di torneo ed i giochi di abilità puri (sudoku, rompicapo, scacchiera, di parole, strategici, di azione, sportivi ecc.).
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici l'Amministrazione comunica che "Il prezzo di partecipazione alle partite potrà variare da un minimo di 0,50 euro fino all’importo massimo di 100 euro. Almeno l’80% delle somme raccolte tornerà in montepremi al giocatore. La quota restante sarà divisa tra erario (3%) e concessionario. Attualmente la procedura per l’offerta dei giochi di abilità potrà essere avviata da circa trenta operatori già titolari della concessione per il gioco pubblico a distanza, ottenuta con la gara che si è conclusa all’inizio del 2007 (l’elenco dei concessionari si può consultare sul sito www.aams.it nella sezione Giochi di abilità)".
All'interno del decreto che verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale è prevista inoltre l'istituzione di  "Una fase sperimentale di 12 mesi nella quale sarà ammessa la partecipazione al gioco solo ai consumatori in possesso di un conto di gioco aperto presso i concessionari autorizzati alla raccolta in Italia. La sperimentazione permetterà ad Aams di approfondire le modalità tecniche che eventualmente consentiranno – alla fine dei 12 mesi – di aprire il gioco anche ai giocatori stranieri registrati su siti esteri.
SKILL GAMES - PRIMO PASSO CON LA FINANZIARIA 2007   (red) ROMA - Il 15 dicembre del 2006 venne approvato l'emendamento alla Finanziaria 2007 sui nuovi giochi di abilità (skill games) che avevano previsto, tra gli altri,  quelli con le carte (via web). Nell'articolo della legge di bilancio si leggeva, infatti, che "i giochi di carte di qualsiasi tipo, qualora siano organizzati sotto forma di torneo e nel caso in cui la posta di gioco sia costituita esclusivamente dalla sola quota di iscrizione, sono considerati giochi di abilità".
Con l'introduzione degli skill games nel portafoglio giochi di Aams si è aperta una nuova frontiera nel settore del gioco on-line.
I parametri tecnici per concessionari e giocatori erano stati già pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale in un apposito decreto intitolato "Regolamento per la disciplina dei giochi di abilità a distanza con vincite in denaro" (Decr. Att. 17 settembre 2007) . La quota per partecipare ai diversi giochi offerti potrà assumere valori compresi tra 50 centesimi e 100 euro. L'importo delle vincite dovrà essere superiore alla quota di partecipazione.
Il montepremi a disposizione dei giocatori degli skill games sarà pari almeno all'80% della raccolta, i concessionari pagheranno un'imposta unica pari al 3%, mentre i compensi saranno pari al residuo della raccolta al netto dell'imposta unica e del montepremi.
 Le modalità di gioco attualmente ammesse per gli skill games prevedono la partecipazione in modalità "solitario", in cui le vincite sono assegnate sulla base dei risultati ottenuti rispetto ai traguardi predefiniti dal concessionario, o in modalità "torneo". In questo caso sono due o più i giocatori che partecipano e le vincite sono determinate sulla base dei risultati ottenuti da ciascun giocatore rispetto agli altri partecipanti.   GIOCO ON LINE - L'IDENTIKIT DI DOXA: E' UOMO, E' GIOVANE E GIOCA DALL'UFFICIO LO SCOMMETTITORE TIPO
 (red.) ROMA - Maschio, tra 24 e 44 anni, lavora in ufficio e da lì – nella stragrande maggioranza dei casi – si collega ai siti di gaming. Eccolo, il primo, attesissimo identikit del giocatore online italiano, tracciato da un’accurata ricerca effettuata dalla Doxa e da Human Highway, con il patrocinio di Aams, al termine della quale sono state intervistate 4000 persone quali “campione” della popolazione italiana e altre 2000 a rappresentare l’universo dei 19 milioni di italiani che navigano su Internet almeno una volta alla settimana. Il fenomeno meritava un approfondimento, visto che sono già un
milione i “conti” aperti presso bookmaker e operatori di gioco in generale, con una raccolta complessiva superiore ai 750 milioni di euro annui. Secondo quanto Agipronews ha appreso da Doxa, almeno un altro milione di giocatori sarebbe pronto ad avvicinarsi al gaming online, un dato che non potrà che far piacere all’industria del gioco, a perenne caccia di nuovi clienti.
Scavando nella ricerca, poi, si scopre che lo scommettitore italiano  “piazza” ogni mese giocate di ogni genere, in ordine di preferenza dalle scommesse sportive al Gratta&vinci passando per il vietatissimo (fino ad ora) poker e per il casinò, e che la stima dei volumi di gioco porta a considerare per l'anno in corso più di 750 milioni di giro d'affari. L'utente che gioca online, riporta Agipronews, preferisce alimentare il proprio conto di gioco con carta di credito (40% del totale), Paypal, bonifico e vaglia. Nettamente sbilanciato il dato sul genere dei clienti di siti che offrono giochi e scommesse – la stragrande maggioranza è di sesso maschile – e anche l’atteggiamento verso il gioco, vissuto come momento di relax dagli uomini e, al contrario, come fonte di preoccupazione di perdite finanziarie da parte delle donne.   La ricerca, che verrà aggiornata ogni sei mesi, mette in evidenza anche una fetta di mercato che sfugge al controllo dello Stato: secondo i dati raccolti da Doxa, circa 150 mila giocatori sono clienti di operatori telematici che consentono di giocare a poker e casinò online, attualmente non autorizzati dal ministero dell’Economia e - quasi certamente - oggetto del provvedimento di oscuramento di oltre 1300 siti internet, ordinato un paio di anni fa agli Internet Provider dai decreti Aams. Anche su questo punto, riferisce Agipronews, ci sarà da lavorare per i tecnici dei Monopoli di Stato, perchè il dato che emerge dalla ricerca è da salto sulla seggiola: un navigatore su due non è in grado di distinguere i siti legali, da quelli illegali. In ogni caso, la regolamentazione delle attività di gioco online è valutata molto positivamente, associata alla tutela dei giocatori e alla funzione di recuperare alla legalità le forme di gioco che si sono sviluppate nei primi anni del web in un contesto di illegalità. Rimane però da compiere – sottolinea Doxa – un più profondo lavoro di informazione sulle forme di gioco consentite dalla legge e non consentite, in particolare in vista del varo degli skill games e, in particolare, dei tornei di poker online sotto il controllo dei Monopoli di Stato. Il giro d’affari dei nuovi giochi on-line porterà vantaggi allo Stato, che percepirà un’aliquota del 3% su ciascuna giocata, e agli operatori, che prevedono un fatturato complessivo attorno al miliardo di euro. Ai giocatori “tornerà” sotto forma di vincite almeno l’80% del movimento. Il prezzo di una partita oscillerà da 0,50 a 100 euro: le stime del ministero dell’Economia, allegate al decreto Bersani, riferiscono di 200 mila nuovi giocatori e di una spesa media pro capite di 2000 euro, nel primo “vero” anno di gestione, che comincerà a decorrere dal “via” operativo, previsto probabilmente per l’inizio dell’estate 2008. Tra gli ope ratori che scaldano i motori, i colossi stranieri 888 e King.com Italia (ma altri ne stanno arrivando, approfittando delle recenti aperture del mercato italiano) e gli operatori italiani specializzati nell’online, come ad esempio Totosì, passando per i tradizionali “big” Sisal, Lottomatica e Snai.   FEBBRE DA POKER - 15,8 MILIONI DI GIOCATORI IN ITALIA (a.c.) ROMA - E' di alcune settimane fa la pubblicazione di un'indagine demoscopica condotta dalle società StageUp e Ipsos per la Federazione italiana gioco poker, tesa a tracciare il profilo del giocatore italiano di poker. Le dimensioni del "fenomeno poker" sono ormai note: sono 15,8 milioni le persone, che in età compresa tra i 14 e i 64 anni, hanno giocato almeno una volta. In pratica si sta parlando del 40% dei 39,4 milioni di persone oggetto di indagine. A non avere mai preso in mano le carte, restano 23,4 milioni di persone.
 L'identikit del giocatore medio ci indica che è prevalentemente maschio (70%), di età compresa tra i 25 e i 34 anni (26%), possiede un diploma di scuola media superiore (53%) e ha lavoro a carattere impegatizio (31%). Contrariamente a quanto si possa pensare, il nostro giocatore tipo vive in prevalenza al sud o nelle isole (38%), in piccole cittadine con almeno 10 mila abitanti 29%).
I dati della ricerca relativi alle modalità e ai luoghi della pratica del poker, mostrano una sostanziale preferenza per un poker giocato nella comodità e nella serenità delle mura domestiche (il classico 'pokerino' con gli amici). Agli esordi degli 'skill game' sul panorama italiano dei giochi pubblici, fa comunque riflettere la percentuale di chi preferisce attualmente giocare attraverso internet: il 3,8%. La nuova normitiva sugli 'skill game', introdotta attraverso la Finanziaria 2007, dovrebbe far aumentare decisamente questa percentuale, puntando sui conti di gioco degli abituali scommettitori sportivi online. Si fa presto a dire poker. Un aspetto interessante della ricerca condotta sul gioco, infatti, dimostra come gli italiani apprezzino anche le varianti del poker classico a cinque carte coperte, modalità questa, che resta decisamente quella più amata (13,8 mln di italiani). Piazza d'onore per la variante americana più conosciuta al mondo, il Texas Hold'em, che raccoglie l'interesse di 1,7 milioni di italiani. Chiudono questa classifica il poker all'americana (quello a 52 carte) e l'Ohama Hold'em.
La televisione ha regalato anche al poker, una fama innegabile. I tornei internazionali trasmessi nottetempo, delizia per gli appassionati o per gli insonni cronici, hanno avuto il merito di divulgare a un pubblico sempre più vasto, un poker diverso, fatto di inquadrature e soprattutto di personaggi. In questo contesto la variante del poker che più ha colpito la fantasia e l'attenzione dei telespettatori, è il Texas Hold'em. Lo studio affrontato da StageUp e Ipsos - di concerto con la Federazione italiana gioco poker - segnala come proprio il Texas Hold'em sia "il più noto tra i conoscitori del poker come spettacolo televisivo" rispetto agli stessi giocatori.
 

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