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Poker & Casinò

02/12/2008 | 10:28

POKER “LIVE”: A GENOVA RISCHIO-MALAVITA, VERSO UN GIRO DI VITE SULLE NUOVE SALE (2)

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poker live a genova rischio malavita verso un giro di vite sulle nuove sale 2
(i.g.) Ad allarmare gli inquirenti che indagano sul rogo doloso dell’All In di Genova sono da un lato i precedenti specifici del titolare Michele Manto, morto durante l’incendio (Manto, titolare di un altro night nel capoluogo ligure, in passato era stato accusato di favoreggiamento dell’immigrazione e sfruttamento di manodopera clandestina), dall’altro le connessioni dell’attentatore, Giorgio Moriconi, con un’altra inchiesta sul gioco d’azzardo clandestino portata a termine proprio nel weekend dal Gruppo investigativo criminalità organizzata della Guardia di Finanza con l’iscrizione nel registro degli indagati di 40 soggetti. Le Fiamme gialle hanno scoperto e smantellato un giro di scommesse clandestine e di bische illegali che agivano in parallelo all’interno di tre circoli ricreativi  legalmente autorizzati allo svolgimento del Texas hold’em: per il momento sono stati sequestrati 27 mila euro in contanti, ma i registri e le intercettazioni telefoniche in mano agli investigatori fanno pensare che il giro d’affari fosse molto più consistente. Anche perchè dalle registrazioni è emerso in maniera evidente il coinvolgimento della criminalità organizzata (in particolare dei clan Rossi, Fiandaca e Dongo) nel business. E a sopresa nelle intercettazioni del Gico è comparso anche il nome di Giorgio Moriconi, l’incendiario omicida dell’All In. L’uomo, secondo gli inquirenti, era un collaboratore saltuario dell’Italian Rounders, uno dei tre circoli sigillati dalla Finanza lo scorso weekend e anche uno dei primi e più famosi del Nord Italia. Qui utilizzava spesso il telefono per organizzare tornei e trovare nuovi giocatori, ma anche per cercare soluzioni alla difficile situazione economica in cui si trovava dopo aver perso il lavoro. Non è escluso, dunque, che le esigenze si siano incrociate, portandolo a partecipare anche alla gestione e all’organizzazione di partite clandestine. Un elemento che potrebbe gettare nuova luce anche sulle cause dell’attentato al poker club di via Sanpierdarena. (fine)

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