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Poker & Casinò

01/09/2010 | 10:33

Poker online, boom: quattro miliardi e mezzo in due anni

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poker online boom quattro miliardi e mezzo in due anni

(p.g.) Oltre quattro miliardi e mezzo in due anni. La partenza fisiologicamente lenta (ma non troppo) nel settembre del 2008, poi il decollo: 2,3 miliardi nel 2009, 2 miliardi nei primi otto mesi del 2010 - secondo le stime a fine anno si dovrebbe superare quota 3 miliardi - sono i numeri con cui il poker online italiano si presenta al suo secondo compleanno.Il mese più ricco? L'asticella si ferma sui 297 milioni raccolti a gennaio 2010, oltre 290 i milioni giocati a marzo di quest'anno.
Dall'esordio, il 2 settembre 2008, il poker ha rivoluzionato l'intero settore dell'online regalando un approccio più "spigliato" al gioco, virato però sul versante dell'abilità e del ragionamento più che sul puro azzardo. La dimostrazione è data dal fatto che i giocatori di poker online non sono 'sovrapponibili', se non in minima parte, al bacino d'utenza di altri giochi. Secondo l'ultima edizione della ricerca G@me in Italy, prodotta da Doxa e Human Highway con il patrocinio di Aams, il poker online - con 1,7 milioni di utenti italiani - Ë il gioco più popolare su internet.
Nella sua versione online il poker -  principalmente nella versione Texas Hold'em, la più mediatica e d'impatto - da settembre 2008 ha registrato una crescita quasi continua. E benefica per lo Stato, che percepisce il 3% della raccolta: 70 milioni incassati lo scorso  anno, 90 milioni previsti per il 2010. Senza contare l'apporto del cash game, al momento fermo a Bruxelles, che potrebbe partire fra la fine di quest'anno e l'inizio del 2011. I tornei cash - il giocatore si  siede al tavolo e gioca i propri soldi, formula differente da quella del torneo - sono ormai dietro l'angolo, in attesa che si chiuda il percorso regolamentare in onda tra Piazza Mastai (Aams) e Bruxelles.

I vip in passerella: da Totti a Buffon, l'ultimo è Corona

(p.g.) Dalla tv, al semianonimato eppoi di nuovo in passerella. Il poker Texas Hold'em è un fenomeno trasversale che deve parte della sua fortuna alla tv. Divenuto successo popolare (straripante: è nato anche un canale tematico su Sky e digitale terrestre PokerItalia24) non risparmia contaminazioni con il dorato mondo delle celebrità.
Totti sponsorizza PartyPoker, Buffon sceglie di giocare con PokerStars, passando poi per Christian 'Bobo' Vieri e Alberto Tomba. Uno dei primi a tracciare questa strada, a livello internazionale, è stato Boris Becker, ex stella del tennis, che lasciata la racchetta ha inforcato gli occhiali scuri e la camicia con la 'patch' di Pokerstars. Ultimo in ordine di tempo Fabrizio Corona, che ha prestato volto, corpo e tatuaggi a Princebet.it, room dal 'sangue blu', che ha scelto un testimonial 'reale'. Senza considerare che oggi gli stessi player professionisti sono diventati personaggi da passerella e autografi: Max Pescatori (GD Poker), Dario Minieri (Pokerstars), Dario Alioto (Sisal Poker), Alessandro Pastura (Poker Club Lottomatica) Gianbattista Cantonati (Betpro). Il "maestro" e pioniere resta però Luca Pagano, pro player di Pokerstars, artefice materiale dello sdoganamento del poker in tv con l'ausilio di Ciccio Valenti, ha cambiato la percezione negativa del giocatore di poker, trasformandola in positivo, un vero e proprio "atleta" delle 52 carte. Lui però avverte: le prime doti sono costanza, disponibilità ad accettare sacrifici e capacità di gestione delle risorse personali (fisiche, psichiche ed economiche) a metà strada tra un imprenditore e un atleta olimpionico.


Vola l'online, tornei dal vivo ancora in stand by

(p.g.) Vola con una sola ala il poker italiano: all'offerta di gioco online, regolamentata e con raccolta canalizzata nei circuiti dei concessionari, manca però il supporto dei tornei dal vivo.
Al momento gli eventi live vengono organizzati nei quattro casinò italiani e nelle sale 'di confine': innumerevoli gli appuntamenti, organizzati anche da marchi 'made in italy', nelle sale slovene o maltesi.
Eppure fino a qualche tempo fa, in assenza di una regolamentazione specifica, esisteva un florido 'sottobosco' di circoli dedicati al gioco dal vivo, capace di organizzare circa 30 mila tornei in un anno, con volumi di gioco superiori a 400 milioni di euro. Un mercato che, considerato non solo gli addetti alla sala, ma anche tutte il resto del personale necessario per gestire una club, garantiva lavoro a circa 12 mila persone.
Lo stop è arrivato a settembre del 2009 in una circolare del Ministero dell'Interno: nessuna deroga e stop "fino all'entrata in vigore della nuova normativa in materia" all'attività dei circoli di poker nei quali vengono organizzati tornei dal vivo.
Si è in attesa di un regolamento, previsto dalla Legge Comunitaria 2009, redatto dai ministeri dell'Interno e dell'Economia - in cui verranno determinati ìl'importo massimo della quota di partecipazione ma anche ìl'impossibilità per gli organizzatori di prevedere più tornei nella stessa giornata e nella stessa località. L'organizzazione sarà riservata soltanto ai soggetti titolari di concessione e non più, quindi, ai circoli ricreativi o alle associazioni.
Adesso il documento è fermo al Ministero dell'Economia, al quale il Viminale ha rimandato il testo del regolamento: una volta che i tecnici di via XX settembre avranno completato le necessarie modifiche, la palla passerà al Consiglio di Stato che avrà 60 giorni per emettere un parere sul nuovo Decreto Ministeriale.

Il primo vincitore portò a casa poco più di 8 euro


(p.g.) Due anni fa il primo torneo, giocato su Gioco Digitale (che nel frattempo si è fusa con Bwin ed ha assunto il nome GD Poker per la propria piattaforma): in realtà il 2 settembre del 2008 furono quattro i tornei, per un montepremi complessivo di 216 euro. A partire dalle 17:01 furono premiati i primi sedici giocatori, mentre il primo vincitore fu il giocatore con il nickname 000000000000, che spendendo un euro ne vinse 8,64 euro, superando altri 26 giocatori.
 

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