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Poker & Casinò

10/09/2009 | 12:58

POKER - STOP AL GIOCO NEI CIRCOLI. UN AFFARE PER LE BISCHE CLANDESTINE?

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poker stop al gioco nei circoli un affare per le bische clandestine
(c.z.) ROMA - Ma la questione potrebbe avere altre ripercussioni, favorendo paradossalmente il gioco clandestino. Gli organizzatori dei tornei dal vivo nei piccoli club da anni chiedevano una regolamentazione del settore, invece di operare in un vuoto legislativo, per differenziare il poker sportivo da quello giocato nelle bische.
Dove andranno a giocare tutti gli appassionati, che fino a ieri frequentavano i circoli? "Difficile pensare - spiega Luca Stocco, presidente del Jolly Joker di Adria - che possano finire solo nei casinò. Ritengo che in questa situazione a guadagnarci sarà proprio chi non ha mai lavorato nel rispetto del giocatore. Si disperdono le forze buone, per la fortuna delle forze cattive. Noi siamo sempre stati disposti a pagare le tasse, a mettere in regola le persone che lavorano in sala e a fare in modo di non portare mai il giocatore al fallimento proponendo solo tornei a basso costo, invece di abbandonarli al loro destino".   
Sulla stessa linea di pensiero Domenico Tresa, presidente dell'associazione Italian Rounders. "Credo sia meglio vivere il gioco secondo regole ben stabilite all'interno di un circolo, piuttosto che all'interno di scantinati dove magari si gioca anche in modalità cash, cioè con possibilità illimitata di rilanci in denaro".

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