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Poker & Casinò

31/07/2009 | 02:40

POKER - TRESA (ITALIAN ROUNDERS): "LA LEGGE COMUNITARIA METTE A RISCHIO DODICI MILA POSTI DI LAVORO"

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poker tresa italian rounders la legge comunitaria mette a rischio dodici mila posti di lavoro
 (c.z.) ROMA - "Tra dealer, direttori e addetti alla sala possiamo calcolare che circa 12 mila persone lavorano nel circoli di poker italiani e potenzialmente tutti questi posti sono a rischio". Conseguenze della legge Comunitaria appena entrata in vigore. Il sistema delle concessioni spaventa Domenico Tresa, presidente dell'associazione Italian Rounders, che non nasconde pessimismo quando analizza il futuro dei circoli italiani. Secondo il testo approvato possono organizzare tornei di poker sportivo soltanto i soggetti titolari di concessione per l'esercizio e la raccolta dei giochi, oppure chi presenta una garanzia bancaria o assicurativa per 1,5 milioni di euro."Con queste basi - commenta ad Agipronews - non c'è futuro per l'associazionismo. In Italia ci sono circa mille circoli e tutte le persone che ci lavorano rischiano di restare disoccupate finché non apriranno le sale munite di concessione. E poi c'è da considerare il fatto che moltissimi club non potranno continuare alle condizioni che sono state poste. I parametri economici della legge Comunitaria sono insostenibili. Il mondo del poker live è ben lontano da certe cifre". Molte le cose da rivedere secondo Domenico Tresa. "Personalmente non consiglierei mai ad un mio partner di investire in questo settore - continua - se poi si continua a parlare di limiti troppo bassi alle quote d'iscrizione ai tornei. E' necessario che chi legifera ascolti il parere di una persona che vive in questo settore, per capire bene le reali potenzialità del mercato. Io svolgerei questo ruolo anche gratis". Questione di sopravvivenza, ma anche di passione. "Lo stato può vedere il poker come un business - continua - ma non può passare in secondo piano il lato sportivo. Se le associazione perdono il ruolo di guida per tutto il movimento, le nuove sale da poker non avranno la base per lavorare bene". A rischio anche i tornei nei casino? "Non vivremo una bella situazione e questo inciderà - conclude - ma non tanto da mettere a rischio i grandi eventi. Sicuramente potrebbe andare perso lo spirito della community".

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