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05/03/2010 | 17:15

S. Vincent, Regione Valle d'Aosta dovrà versare 3,6 mln a Gruppo Lefebvre

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s vincent regione valle daosta dovrà versare 36 mln a gruppo lefebvre

(c.r.) La Regione autonoma Valle d'Aosta dovrà pagare al gruppo Lefevbre, per conto della ex gestione straordinaria del casinò di Saint Vincent, più di 3,6 mln di euro. Lo ha reso noto oggi il presidente della Regione, Augusto Rollandin, dopo che con sentenza depositata il 23 febbraio la Corte di Cassazione si è pronunciata in relazione alla sentenza n. 663/07 della Corte di appello di Torino, respingendo il ricorso della Gestione Straordinaria e dichiarandone l'inammissibilità. La vertenza riguarda il passaggio della gestione privata del casinò (Sitav e Finoper) a quella pubblica che risale agli inizi degli anni '90. ''Con tale pronuncia - ha precisato Rollandin - si determina il passaggio in giudicato della sentenza della Corte di appello che aveva condannato la Gestione Straordinaria al pagamento della somma di euro 3.615.200 in linea capitale a favore del Gruppo Lefebvre, per le vicende connesse all'utilizzo della banca dati Sitav, alla ritardata restituzione dei beni concessi in uso da Sitav (canoni e penali), il mancato trasferimento al nuovo concessionario della casa da gioco dei beni Sitav, a fronte della richiesta iniziale delle controparti di 200 miliardi di lire". La sentenza della Corte di appello, pur avendo notevolmente ridotto la condanna rispetto alle pretese del Gruppo Lefebvre, aveva ribaltato la sentenza del Tribunale di Aosta che aveva respinto ogni richiesta di condanna e che era quindi del tutto favorevole alla Gestione. "La sentenza della Cassazione - ha precisato Rollandin - chiude un contenzioso lungo, complesso ed importante e potrebbe avere conseguenze su altri contenziosi che contrappongono la Gestione straordinaria ad alcune società cessionarie di crediti Sitav e riconducibili al gruppo Lefebvre". I contenziosi ancora in essere riguardano sostanzialmente le medesime pretese: canoni, penali e risarcimenti danni in relazione al cambio di gestione, "sempre che i giudici - ha aggiunto il Presidente - ritengano che anche tali contenziosi siano coperti dal giudicato determinatosi nel giudizio concluso con la sentenza della Cassazione del 23 febbraio".

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