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Poker & Casinò

24/07/2008 | 11:21

SKILL GAMES - STOP DEL GIURI' A POKERSTARS.IT

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skill games stop del giuri a pokerstars it
(red.) Una laconica "presa d'atto" è per ora l'unica reazione di Pokerstars alla pronuncia con la quale il Giurì dell'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria ha ordinato al gruppo britannico la cessazione immediata della sua campagna di pubblicità in Italia. "In attesa della sentenza ufficiale, Pokerstars si riserverà di rilasciare un commento", prosegue la nota. Il dispositivo della pronuncia, pubblicato questa mattina, ha preso posizione netta nei confronti dell'operatore internazionale, non autorizzato in Italia: "Il Giurì, esaminati gli atti e sentite le parti, dichiara che la pubblicità contestata è in contrasto con gli artt. 1 e 2 del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, e ne ordina la cessazione". Ha avuto quindi successo l'istanza di Gioco Digitale Italia rivolta non solo a Rational Poker School, proprietaria di Pokerstars, ma anche a Rcs Pubblicità e Gruppo Editoriale L'Espresso spa, che hanno ospitato la campagna.
La vicenda è indice della "febbre" che sta crescendo fra gli operatori nell'imminenza del lancio in Italia degli skill games, i giochi di abilità on line con puntate in denaro, nei quali il poker sarà in primo piano. In sostanza, il Giurì della Pubblicità ha ritenuto illecito un messaggio pubblicitario che veicola, attraverso un sito ".it", l'attività di un operatore privo di licenza per l'Italia. "Gli effetti del dispositivo - si legge nella pronuncia - operano da subito nei confronti dei mezzi e degli operatori comunque aderenti al sistema autodisciplinare".   GIMONDI (GIOCO DIGITALE): “VINCE LA TRASPARENZA DELLE REGOLE ITALIANE”
 
(b.r.) ROMA - “Contenti che un Giurì italiano abbia definito come non consona una pubblicità chiaramente ingannevole”. Questo il primo giudizio, attraverso la voce del direttore del prodotto Fausto Gimondi, di Gioco Digitale, società che ha promosso l'istanza al Giurì della Pubblicità contro Pokerstars.it. “Una decisione importante – prosegue Gimondi – che sancisce la pericolosità di dirottare un giocatore italiano su siti di gioco on line esteri: questo è un illecito. Finalmente si dà ragione alle regole italiane che garantiscono e promuovono un messaggio pubblicitario chiaro e sicuro”. RUZZETTU (INTRALOT): "DECISIONE SIA DA STIMOLO PER CONTROLLI REGOLARI"
 
(p.g.) “Considero rilevante e assolutamente condivisibile la decisione in merito alla censura della pubblicità  di Pokerstars. Questo dimostra che gli organismi di controllo stanno ponendo la giusta attenzione ai meccanismi del mercato del gioco, tutelando così il gioco lecito e gli operatori che svolgono la loro attività in modo legale". E' il commento di Enea Ruzzettu, amministratore delegato di Intralot Italia, alla notizia dello stop per la pubblicità di Pokerstars ritenuta ingannevole dal Giurì dell'Istituto di Autodisciplina Pubbliciatria. "Mi auguro - prosegue Ruzzettu - che questa decisione sia uno stimolo a controlli sempre più regolari, in un mercato in cui non è semplice vigilare sull’intero sistema di funzionamento”.
SCHIAVOLIN (COGETECH): "RIBADITO DAL GIURI' UN PRINCIPIO DI EQUITA'"
 
 (red.) Nessuna sorpresa nelle parole di Fabio Schiavolin, amministratore delegato Cogetech, per la pronuncia del Giurì della Pubblicità che ha ordinato la cessazione della campagna Pokerstars.it. "Noi operatori italiani sappiamo bene che ci vuole una regolare concessione statale per stare sul mercato. E questo vale anche per la comunicazione pubblicitaria. Il Giurì ha semplicemente e giustamente ribadito questo principio di equità".

CARESSA (KING.COM): “UNA PRONUNCIA CHE FA CHIAREZZA SU TUTTO IL SETTORE”
 
(b.r.) ROMA - “Siamo estremamente soddisfatti dell'intervento del Giurì: ora sarà ben chiaro ciò che è legale e ciò che è illegale sugli skill games”. È il commento di Maurizio Caressa, amministratore di King.com Italia, a proposito della decisione del Giurì della Pubblicità contro la pubblicità ritenuta “ingannevole” da parte di Pokerstars.it. “Viene ribadito l'indirizzo – continua Caressa – che noi seguiamo da tempo e che abbiamo sempre denunciato ai Monopoli di Stato. La sostanza è che chi non ha la licenza italiana non potrà pubblicizzare il proprio sito e acquisire clienti in maniera ingannevole. È una decisione che rende felici i concessionari italiani autorizzati”.

VANDELLI (BETPRO.IT): "LESI GLI INTERESSI DEGLI OPERATORI AUTORIZZATI"
 
(red.) Lo stop imposto a Pokerstars.it da parte del Giurì della Pubblicità trova sostanzialmente daccordo Massimiliano vandelli, country manager di Betpro.it, un operatore che fin dalla nascita ha ritenuto strategico il settore degli skill games. "E' evidente che quel tipo di pubblicità andava a ledere gli interessi degli altri operatori che hanno investito per acquistare una licenza e poperare legalmente in Italia.

         

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