SPECIALE POKER SPORTIVO - INTERVISTA A FURIO MAGLIONE (DIR. GEN. FIPOS)

MAGLIONE (DIR. GEN. FIPOS): “LA NOSTRA STORIA PARTE NEL 1991, OBIETTIVI DIVERSI DALLE NUOVE FEDERAZIONI” (a.c.) ROMA - Tornei senza denaro in premio. Eventi lontani dai casinò. Promozione del poker soprattutto sotto l'aspetto strategico e statistico. Sono questi gli obiettivi principali a cui punta la Federazione italiana poker sportivo (Fipos), associazione nata nel lontano 1991 da un'idea di Furio Maglione, attuale direttore generale della struttura.
Il poker sotto forma di torneo - il poker sportivo, insomma – oltre a rappresentare un marchio regolarmente registrato presso la Siae 17 anni fa (la fortunata intuizione fu ancora di Maglione), è oggi una delle discipline che raccoglie un crescente consenso, tanto da spingere alcuni colossi televisivi a creare format adatti ai tornei “live”.
Ma Furio Maglione, vulcanico “deus ex machina” delle iniziative della Fipos, ci tiene a sottolineare la distanza netta che divide la sua federazione da quelle che puntano a creare campioni da milioni di dollari: “Noi non abbiamo rapporti con le altre federazioni, in pratica non le riconosciamo – ha dichiarato il direttore generale della Fipos ad Agipronews – questo perché, molto semplicemente, la nostra storia parte nel 1991: le associazioni di cui parliamo sono sorte solo in questi ultimi due anni e hanno finalità istituzionali diametralmente opposte alle nostre.
Noi abbiamo come obiettivo quello di rivolgerci ad un bacino di utenza 'familiare' (spesso si tratta di circoli sportivi dove i soci praticano il bridge n.d.r.), fatto di giovani, ma anche di portatori di handicap: parliamo di un potenziale di circa 5 milioni di persone che sanno giocare a carte e che conoscono bene il poker, ma che non hanno alcuna intenzione di entrare in situazioni dove la posta in gioco è costituita da centinaia di migliaia di euro. E' nostro interesse avere dei giocatori che non siano quelli tradizionali”. MAGLIONE (DIR. GEN. FIPOS): “PUNTIAMO SULLA COMUNICAZIONE CON UNA RIVISTA E UN FORMAT TELEVISIVO” Secondo Maglione il segno distintivo tra un'associazione che promuove il poker e un'altra, sarebbe insito nei progetti a lungo termine: “Volutamente non abbiamo mai fatto parlare di noi sino a questo momento – prosegue il direttore generale della Fipos - stiamo mirando, al contrario di altri soggetti, a creare qualcosa di diverso anche dal punto di vista della comunicazione. Per divulgare e promuovere in maniera più penetrante la nostra attività sportiva, abbiamo creato due strutture collaterali: una è rappresentata da una società editrice (diretta da Michele Aduani n.d.r.) che darà alla pubblicazione il nostro 'house organ” - Pokermesse - strumento che rappresenterà uno spazio soprattutto divertente, in cui si darà notizia delle nostre iniziative. Per divulgare meglio le nostre attività, inoltre, abbiamo creato un format televisivo di alta qualità: stiamo mettendo in piedi un accordo con alcuni circuiti televisivi (si parla di circa 150 televisioni locali n.d.r.) per i quali realizzeremo un prodotto che verrà poi distribuito e messo in onda. L'impegno con questi circuiti televisivi – spiega Maglione - è quello di fornire all'interno della loro programmazione un appuntamento settimanale fisso, che potrà anche essere replicato. Il prodotto che noi produciamo si basa sui nostri tornei nazionali di poker sportivo”. MAGLIONE (DIR. GEN. FIPOS): “ALLA MANCANZA DI NORME PER IL GIOCO 'FISICO' OFFRIAMO UNA ALTERNATIVA: LE NOSTRE REGOLE E I NOSTRI GIUDICI DI GARA” Per quanto le differenze e le peculiarità tra associazioni e club dedicati al poker possano essere evidenti, il problema del gioco cosiddetto “fisico”, con l'apertura di circoli e l'organizzazione di tornei “off-line”, resta un problema serio che coinvolge al momento le questure di tutta Italia, come dimostrano le iniziative intraprese in Piemonte e Valle d'Aosta.
“Qualcuno che ponga un netto divieto al poker 'fisico' può venir fuori – chiosa Maglione – poiché non esistono, a tutt'oggi, delle norme a riguardo. Per quel che ci compete, noi abbiamo fatto dei ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato che sono stati rigettati, a nostro avviso, immotivatamente e interpretati in maniera assolutamente superficiale. Al momento stiamo raccogliendo le firme per una petizione affinché il problema dell'organizzazione dei tornei 'live' sia affrontata una volta per tutte. A nostro favore gioca il fatto che in 17 anni di attività non abbiamo mai messo denaro in palio sui nostri tavoli: organizziamo i nostri tornei con delle regole prestabilite e ponendo a garanzia di ogni singola partita, la presenza di giudici di gara formati nel nostro ambito”. MAGLIONE (DIR. GEN. FIPOS): “CREATA ONLUS PER ESSERE DI SUPPORTO A CHI SI OCCUPA DI GIOCO PROBLEMATICO”
Tra le iniziative della Fipos spicca, per la sua forte specificità e attinenza con lo stesso settore del gioco, la creazione della onlus Re.di.ga, associazione che si occuperà di sostenere in prima persona -con iniziative di raccolta fondi - il recupero dalla dipendenza del gioco d'azzardo.
“Vista la presenza sul territorio italiano di realtà che già si occupano del recupero dal gioco patologico – conclude Furio Maglione - abbiamo pensato alla creazione di una onlus che potesse essere di supporto. Offriremo la nostra collaborazione a tutte quelle strutture operanti in Italia che intenderanno percorrere il nostro stesso cammino: la Re.di.ga avrà essenzialmente la funzione di raccogliere fondi per questi soggetti, con l'obiettivo di creare centri di studio sull'argomento”.

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