Wsop, Giovanni Rizzo (Team PartyPoker): "Sono carico per il Day 5, e al tavolo non temo nessuno"

(a.g.) ROMA - Giovanni Rizzo, player del team di PartyPoker, commenta ad Agipronews il suo cammino al Main Event delle World Series of Poker, dove ha superato il Day 4 e si appresta a sedersi al tavolo per la quinta giornata.

Giovanni, descrivici le tue sensazioni al termine del Day 4 di queste WSOP 2010

È un’emozione incredibile. Prima di partire non capivo la smania di tutte quelle persone che a, tutti i costi, volevano partecipare ai satelliti di qualificazione per arrivare alle WSOP. Poi, una volta giunto qui a Las Vegas, è divenuto tutto più chiaro e ho capito subito l’incredibile importanza della cosa. È un evento gigantesco, paragonabile ai mondiali di calcio. Tante tv, radio, fotografi e giornalisti da tutto il mondo…

Da quanto giochi a poker?

Io gioco da quattro anni e da due lo faccio di mestiere.

Si può dire che il poker ormai è il tuo lavoro?

Data la mia giovane età, 26 anni, direi di si, lo è. Certo, visto che ho già conseguito una laurea triennale in Giurisprudenza, vorrei comunque terminare gli studi, e portare a casa anche la specialistica prima o poi.

E’ la prima volta al Main Event delle WSOP?

Al Main Event si è la prima volta, grazie a PartyPoker e alla mia bravura (senza essere sbruffone) ho vinto online il pacchetto per partecipare.

Come stai vivendo queste giornate?

È un torneo lungo e veramente massacrante. Si gioca circa 12 ore al giorno e serve una concentrazione pazzesca. Per fortuna ho un paio di amici, fra cui Giovanni Safina, ‘collega’ PartyPoker e grande amico che, anche se purtroppo è uscito dal torneo, è ancora qui a Las Vegas. Andiamo spesso a cena insieme, mi sostiene e mi è vicino.

Chi è il tuo primo fan?

Sicuramente la mia ragazza. È stata qui con me i primi giorni a vivere questo sogno, poi è tornata a casa, ma continua a starmi vicino e a darmi serenità in ogni momento.

Quali sono, secondo te, le abilità per eccellere in questo sport?

Innanzitutto ci vuole tanta, ma tanta “testa”. Ci sono molti giocatori professionisti che vincono grandi somme al tavolo e poi, magari, presi dall'entusiasmo spendono tutto al casinò. Io invece, se da una parte al tavolo ho uno stile di gioco che definirei "super aggressivo", fuori sono l’esatto contrario: una persona molto equilibrata e attenta alle spese. L'unico lusso che miconcedo è una cena con gli amici in un bel ristorante di lusso.

Chi non vorresti mai incontrare al tavolo verde?

A dire la verità non temo nessuno ma se proprio dovessi scegliere, nessun dubbio: Patrik Antonius e Phil Ivey, sono veramente dei grandi campioni.

Quindi non temi di avere al tavolo i grandi nomi del poker?

Partiamo dal presupposto che, secondo me, la teoria dei ‘grandi nomi’ è un mito da sfatare. In questi giorni mi sono ritrovato più volte a fronteggiare personaggi ‘importanti’ e famosi del mondo del poker che però non mi hanno spaventato per niente. Capita invece di avere come avversari ragazzini sconosciuti che riescono a metterti in seria difficoltà.

Come inizierai il tuo Day 5?

Carico… l’80% dei players rimasti in gara sono tutti fortissimi, grandi nomi ma ce la metterò tutta…con 220000 chips posso fare molto!

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