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Poker & Casinò

16/04/2010 | 15:39

Casino' di Campione, no a norma identificazione giocatori

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casino di campione no a norma identificazione giocatori

(red.) Il Comune di Campione d'Italia si schiera contro la norma comunitaria che impone ai casino' pubblici, e in primo luogo alla sua casa da gioco, il regolamento italiano d'applicazione della norma comunitaria l'identificazione e la verifica dell'identita' di ogni cliente che compri o cambi fiche di valore pari o superiore a 2.000 euro. Norma che prevede la sua applicazione dal prossimo 30 aprile. Secondo l'amministrazione comunale tale regolamento non giova alle case da gioco e si sostanzia in ''un meccanismo burocratico tanto piu' perverso se si considera che proprio la direttiva comunitaria esclude dall'obbligo i casino' in mano pubblica se procedono a registrazione, identificazione e verifica dell'identita' dei clienti al momento del loro ingresso, indipendentemente dall'importo delle fiche acquistate''. E' questo il caso dei quattro casino' italiani. La vicenda e' stata sollevata in Senato, con un'interrogazione urgente, dal parlamentare comasco Alessio Butti (PdL). ''Butti - si legge in una nota - sensibilizzato dal sindaco di Campione d'Italia, Marita Piccaluga, ha toccato con mano il deleterio effetto di un regolamento che aggiunge obbligo a obbligo con un aggravio dei costi di gestione e un inevitabile calo di clientela per tutti''. Ma a Campione le ''evidenti e gravissime conseguenze'', spiega l'amministrazione, sono accentuate dalla concorrenza ''a questo punto spregiudicata, dei casino' ticinesi per i quali non c'e' norma comunitaria in vigore''. L'atto parlamentare, ribadendo la ''totale inutilita' del provvedimento rispetto alle case da gioco che in Italia sono tutte in mano pubblica ed effettuano operazioni di registrazione, identificazione e verifica dell'identita' dei clienti cosi' costituendo un filtro discreto ed efficace'' chiede il rinvio di un anno dell'entrata in vigore del nuovo regolamento, sia per lasciare ai casino' il tempo di attrezzarsi, sia per ulteriori riflessioni sui mutamenti del mercato dei giochi in Italia''. L'interrogazione e' stata rivolta al Ministro degli interni.

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