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Poker & Casinò

18/05/2010 | 18:06

Casino' di Venezia: vincita non pagata da 5 milioni, il giudice dà ragione alla casa da gioco

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casino di venezia vincita non pagata da 5 milioni il giudice dà ragione alla casa da gioco

(red.) VENEZIA - Il Giudice Giuliana Galasso del Tribunale di Venezia sezione dei Giudici per le indagini preliminari ha archiviato il procedimento avviato da Giovanni Andrea Fellone nei confronti del Casinò di Venezia, il quale lamentava il non pagamento di una presunta vincita ad una slot di Cà Noghera per 5 milioni di euro. Il Giudice Galasso ha di fatto accolto la richiesta del Pubblico Ministero Carlo Nordio a non procedere con le accuse promosse dalla parte querelante ritenendo infondata la notizia di reato, confermando così pienamente tutte le tesi del Casinò di Venezia.
L’Ordinanza di Archiviazione pone in evidenza, in particolare, che il comportamento dei funzionari del Casinò, successivo alla pretesa vincita, non ha alcun rilievo ai fini dell’ipotizzato reato, poiché non ha in alcun modo indotto in errore Fellone né lo ha fatto compiere atti di disposizione patrimoniale, che lo stesso aveva già compiuto giocando e accettando il rischio di perdere. Galasso ha sottolineato in questo modo, fra l’altro, l’assoluta buona fede della Casa da gioco nonché la regolarità dell’azione dei propri funzionari.
L’Ordinanza del Giudice Galasso non fa altro che confermare che il Casinò di Venezia seguiva e segue con assoluto rigore protocolli precisi, al fine di poter dare sempre pronta e tempestiva risposta ad ogni cliente in qualsiasi situazione di non chiarezza durante il gioco. Prassi applicata anche con Fellone che ha inteso, comunque, proseguire con un’azione legale nei confronti della Casa da gioco.
Fellone, che nella stessa serata del fatto lamentato aveva riscosso pagamenti per vincite prodotte da altre giocate precedenti al mal funzionamento della slot, ha ricevuto ulteriori spiegazioni anche durante la trasmissione 'Mi Manda Rai Tre' in cui il Casinò di Venezia si è sentito in dovere di intervenire per non dare spazio, in alcun modo, a qualsiasi tipo di interpretazione erronea dei fatti che potesse gravare sull’immagine della Casa da gioco veneziana.

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