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Poker & Casinò

27/03/2008 | 14:07

EUROPEAN POKER TOUR, ANGELI BUFALINI (C.M. POKERSTARS.IT): “NOSTRA SPONSORIZZAZIONE NON VIOLA LE REGOLE”

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(a.c.) ROMA - La sponsorizzazione della prima tappa italiana dell'European Poker Tour da parte del sito "PokerStars.it"  si trasforma in un "casus belli". E, mentre il casinò di Sanremo, struttura che ospiterà l'evento dall'1 al 5 di aprile, annuncia il tutto esaurito, alcune
aziende del gioco operanti in Italia valutano l'ipotesi di un'azione ufficiale nei confronti di Aams contro l'operazione di sponsorizzazione da parte di quello che viene considerato un operatore internazionale di poker on-line non in possesso di licenza italiana.
La reazione di PokerStars.it non si è fatta attendere e il country manager Fabio Angeli Bufalini non nasconde il proprio stupore: "Siamo rimasti molto sorpresi  nell'apprendere  delle  perplessità e delle voci di velleitarie diffide ad Aams manifestate da alcuni non meglio identificati operatori-concessionari rispetto ad una nostra iniziativa che, invero, non costituisce affatto una novità per il mercato italiano, ove in un recente passato già altri primari operatori stranieri, tramite il loro sito di gioco gratuito, hanno pacificamente - e  per noi del tutto legittimamente - sponsorizzato tornei di poker svolti sul  territorio italiano senza che ciò abbia, a quanto risulta, comportato l'odierno scalpore mediatico con annessi impropri ed alquanto irrilevanti  riferimenti alla Legge 401/89, e tantomeno alcuna iniziativa legale da parte delle Autorità Italiane".     La legge a cui fa riferimento Angeli Bufalini riguarda, in particolare, il divieto per "chiunque" di organizzare e promuovere scommesse e/o giochi senza alcuna licenza da parte dello Stato. La chiave di volta della linea difensiva di PokerStars.it punta intanto sul tipo di attività proposta on-line dall'operatore: "Il sito  PokerStars.it (Pokerstars.net la versione straniera) sponsor dell'European Poker Tour - come ribadisce Fabio Angeli Bufalini - è un  sito dove è unicamente possibile giocare gratuitamente 'play-for- fun' quindi anche in questo caso il riferimento alla Legge 401/89 mi pare quantomeno non coerente. E aggiungerei che non vi è sede più appropriata e naturale di un casinò italiano per ospitare un torneo offline di poker sportivo nella variante del texas hold'em, peraltro seguitissimo in Italia anche a livello televisivo ". 
Il country manager di PokeStars.it intende comunque spingersi oltre, annunciando vivo interesse per il nostro mercato: "PokerStars segue con viva e ravvicinata attenzione gli  sviluppi normativi e regolamentari italiani nel settore degli skillgames - conclude il country manager  - ed ha un forte interesse a far acquisire al proprio nome e marchio sempre maggior visibilità e popolarità in questo Paese nel pieno rispetto delle leggi vigenti".     CARESSA (A. D. KING ITALIA): “AAMS VIGILI SU SPONSORIZZAZIONI”
(red.) ROMA - “Sarebbe importante che Aams chiarisse definitivamente se anche i siti di poker “for fun” (per solo divertimento, senza soldi, ndr) siano da inserire all’interno della lista di siti inibiti qualora, ad esempio, diano la possibilità all’utente che scarica il software dedicato di registrarsi a tornei che prevedono vincite in denaro vero oppure - attraverso links - arrivare ad una pagina che invita a scaricare il programma che consente di giocare a soldi veri”. Sulla scia delle polemiche per la sponsorizzazione dell'Ept di Sanremo, l'Amministratore di King Italia, Maurizio Caressa, sottolinea i rischi che si corrono nel consentire la promozione di siti di poker ancora privi di concessione: “Accade spesso che il supporto clienti del sito “for fun”, una volta contattato dal consumatore “for fun”, inviti l’utente italiano a raggiungere un indirizzo - ovviamente differente da quello inserito all’interno della lista di inibizione pubblicata da Aams - sul quale può trovare un’offerta a soldi veri con cash games. Se i Monopoli di Stato dovessero rilevare che anche solo uno di questi presupposti sia sufficiente per applicare l’oscuramento, allora ritengo che molti siti “for fun” entreranno presto nelle liste di oscuramento, compresi molti di quelli che hanno fatto e stanno facendo attività di promozione sul territorio. Non entro nel merito se effettivamente l’unica finalità di un software “for fun” sia quello di reclutare utenti per il proprio sito a soldi veri e lascio ad avvocati e legislatori determinare se la versione di un software di poker “for fun” gestito dalla stessa società e con il medesimo brand di un business non autorizzato in Italia sia legale o meno”. Caressa si rivolge infine ai Monopoli di Stato: “Da parte dei concessionari credo ci sia piena disponibilità a collaborare con le autorità per identificare eventuali offerte da sottoporre al vaglio dell’Amministrazione. La polemica esplosa in questi giorni dà comunque il polso del nervosismo che serpeggia tra i concessionari di skill games e mette sempre più in rilievo la necessità che vengano pubblicati al più presto da piazza Mastai le circolari relative alla piattaforma tecnologica ed ai progetti dei giochi di abilità che tutti i concessionari stanno attendendo, necessarie a far partire il mercato degli skill games made in Italy”.     AVV. SBORDONI: "NEI CASINO' SOLO ATTIVITA' CONFORMI ALLE NORME VIGENTI"   (a.c.) ROMA "Finchè non ci sarà l'avvio definitivo degli skill game e non sarà definita la normativa del cosiddetto 'gioco fisico', in questo genere di attività la confusione regnerà sovrana".
Questo è quanto dichiarato ad Agipronews Stefano Sbordoni, legale esperto di gaming, entrando nel merito delle polemiche relative alla sponsorizzazione della prima tappa dell'European Poker Tour.
"Dopo quanto appreso in questi giorni - continua Sbordoni -  forse è bene chiarire alcuni concetti fondamentali: che i casinò siano la sede naturale dei tornei di poker è un fatto ormai assodato, ma non credo che queste strutture godano di extraterritorialità. Quindi se venisse organizzata un'attività sanzionata dalla legge, a prescindere che questa sia effettuata in una casa da gioco - e mi riferisco a eventuali pubblicità vietate (sulla base dei dettami della legge 401/89 n.d.r.) - quella stessa attività seguirebbe il proprio destino processuale rispetto alla norma penale".
Difficile è capire quanto l'attività promozionale proposta da siti (come nel caso PokerStars.it) sia realmente sanzionabile o meno, con la possibilità di applicazione da parte di Aams della norma di oscuramento di questi spazi: "In merito ad alcune dichiazioni di cui ho preso visione, sembra siano state rilevate delle particolarità di alcuni siti che potrebbero rientrare nell'ambito dell'oscuramento. Se, come qualcuno accenna, esiste la reale possibilità di 'switchare' e di far transitare i giocatori da un sito 'for fun' a un altro a pagamento, la questione cambia radicalmente: o si sta da un lato della barricata e si difendono le norme e la legalità o si sta dall'altra e si contravviene a queste ultime". 
  AVV. MANCINI: “POKERSTARS NON VIOLA REGOLE, GIA' IN PASSATO ALTRI OPERATORI HANNO SPONSORIZZATO TORNEI DI POKER”   (c.r.) ROMA - “Il torneo PokerStars non è certamente il primo sponsorizzato da un operatore estero, visto che in precedenza ne sono stati disputati altri, per di più in luoghi pubblici e non all'interno di un casinò, senza che ciò destasse tanto clamore, così come sta accadendo invece in queste ore”. E' questa la posizione di Quirino Mancini, legale esperto di gioco, in merito alla sponsorizzazione della prima tappa italiana dell'European Poker Tour da parte del sito "PokerStars.it", 'colpevole' di non essere in possesso di licenza italiana.
“Forse – prosegue Mancini - a qualcuno può dare fastidio il fatto che  PokerStars sia il primo operatore di poker online al mondo, ma ritengo che in questo caso la Legge 401/89 non sia applicabile, o perlomeno non vedo perché se ne debba parlare solamente adesso. Inoltre – continua Mancini -  PokerStars sta agganciando il proprio nome ad un evento, il che è differente dal pubblicizzare apertamente il proprio sito. Concludo dunque affermando che non vi è alcuna condotta illegale. Un torneo di Poker all'interno di un casinò italiano, come quello di Sanremo, non viola infatti alcuna regola, in quanto i casinò sono esentati dal divieto di gioco d'azzardo, senza contare che, tra l'altro, il poker è inteso come un gioco di abilità piuttosto che come vero e proprio azzardo”.   SPONSORIZZAZIONE EPT SANREMO, GUALANDRI (AD GIOCO DIGITALE): “ADOTTARE MISURE COME IN FRANCIA”   (red.) SANREMO - “La sponsorizzazione di Pokerstars all’Ept Tour di Sanremo non dovrebbe essere tollerata. E’ evidente che il sito si fa pubblicità dietro la “foglia di fico” di un prodotto for fun: si tratta di una strategia abbastanza diffusa tra gli operatori di poker for cash per entrare e farsi conoscere nelle giurisdizioni che li considerano illegali. In questa maniera si aggirano tutti i divieti, perché – comunque lo si intenda - Pokerstars è un operatore di gioco per soldi e un marchio non autorizzato da Aams. Questa è una società cresciuta molto poiché svolge ancora attività negli Stati Uniti malgrado la legge che proibisce il gioco online, a differenza di molti altri operatori che, dal giorno dell’approvazione dell’Uigea, hanno interrotto ogni genere di business oltreoceano; cosa volete che si preoccupi delle proibizioni italiane?”. Scende in campo anche Carlo Gualandri, Amministratore delegato e fondatore di Gioco Digitale, uno dei marchi che sarà protagonista dei prossimi giochi d’abilità “made in Italy”, a giudicare negativamente la sponsorizzazione dell’Ept tour di Sanremo da parte del primo sito mondiale di poker online. E’ evidente che una volta che il cliente, attirato dal marketing, è nel tuo database, la maggior parte del lavoro è stata fatta. Molti siti consentono infatti di scaricare un software che poi dà accesso al prodotto “vero” attraverso il quale si giocano partite con denaro. Tra l’altro, Pokerstars ha già acquisito nelle settimane passate spazi pubblicitari su Sky e ciò, proprio per la natura editoriale dell’emittente satellitare e per la sua posizione nel mercato pubblicitario, mi sembra molto più grave della sponsorship di Sanremo. E’ chiaro che non esiste un reale controllo e vigilanza sulle attività promozionali degli operatori illegali, come si può riscontrare anche in tanti altri casi. La realtà è che l’Italia dovrebbe prendere esempio dalla Francia che, sul caso Unibet, ha impedito alla squadra ciclistica sponsorizzata dal bookmaker svedese di correre. Tutta la pubblicità di marchi non autorizzati andrebbe proibita, come d’altronde prescrive la legge penale italiana attualmente in vigore; basterebbe applicarla. E’ inoltre estremamente importante che il mercato nazionale possa partire al più presto per dare una alternativa legale ai clienti italiani, ogni ritardo consegna fette di mercato in mano agli operatori illegali”.

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