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25/01/2010 | 11:59

LEGAL GAMING SUMMIT A LONDRA – OPERATORI RASSEGNATI, SEMPRE PIU’ LONTANA UNA NORMA EUROPEA SUI GIOCHI

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legal gaming summit a londra operatori rassegnati sempre piu lontana una norma europea sui giochi
Dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
Ormai non ci crede più nessuno: l’Europa unita dei giochi e’ ormai poco più di uno slogan. E’ quanto sostengono i manager e gli operatori presenti al Legal Gaming Summit di Londra. “C’è molto protezionismo da parte dei governi europei – sostiene Petter Nylander, amministratore di Unibet – che puntano soprattutto a difendere gli introiti erariali. Il problema per loro, ed il vantaggio per bookmaker e poker room virtuali, è che non potranno fermare la tecnologia, in particolare Internet e telefonini, due mezzi attraverso i quali passa il futuro del gaming e che nessuno – ne’ burocrati ne’ politici - potrà mai bloccare”. Dal punto di vista dei rapporti istituzionali, invece, Nylander sostiene che occorre rapportarsi meglio con la Commissione Europea e con i governi, spiegando il valore della nostra attività. Anche da questo punto di vista, il modello italiano ha funzionato benissimo, conclude Nylander.   GIOCHI IN UE, MURPHY (WILLIAM HILL): “REGOLE CERTE DAI GOVERNI”   Dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
“I Governi nazionali dovrebbero consentire ai propri giocatori di disporre di piattaforme autorizzate, con un sistema di licenze moderne concorrenziale”. A sostenerlo Thomas Murphy, capo degli affari legali di William Hill, che spiega: “Abbiamo deciso di spostare a Gibilterra la base per il nostro business inglese per motivi commerciali, al termine di lunghe (e non fruttuose, ndr)  trattative con il governo. La nostra decisione è già stata seguita da altri primari bookmaker britannici (in primis Ladbrokes, ndr). Il rischio che dobbiamo evitare in futuro nella costruzione di un’Europa dei giochi è di autorizzare solo gli operatori che puoi incontrare sotto casa. E’ un approccio sbagliato e antistorico alla materia”.  Secondo Paul Herzfeld, Amministratore di Casinos Austria International (il braccio online del colosso austriaco, che opera con licenza maltese), “il modello austriaco sta mostrando di funzionare bene. Per quanto concerne lotterie e casinò, la normativa esisteva già da tempo, mentre l’online ha preso forma alla fine degli anni novanta. Dando uno sguardo all’Europa, credo sia impossibile pensare ad una norma comune, ogni paese ha la sua specificità e ha il diritto di creare un proprio sistema di licenze”.   MURPHY (WILLIAM HILL): “NESSUNA CONFERMA ARRIVO IN ITALIA, CON PUNTI VENDITA PROFITTI IMPOSSIBILI”   Dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
“Non confermiamo in nessun modo il nostro arrivo in Italia. Certo, è un mercato che stiamo monitorando con grande attenzione e che ci interessa, ma per ora non c’è nulla di più”. E’ quanto dichiara ad Agipronews Thomas Murphy, capo degli affari legali del colosso William Hill, a margine del Legal gaming Summit in corso a Londra”. Perchè William Hill ha allora lasciato l’Italia (un paio d’anni fa l’intera attività e’ stata ceduta a Intralot, ndr)? “L’impossibilita’ assoluta di poter avere profitti dall’attività delle agenzie: tanti concorrenti forti già stabiliti da anni, prezzi per i diritti dei punti vendita molto elevati e, infine, un numero di agenzie acquisite da William Hill (qualche decina, ndr) troppo basso per poter davvero funzionare”. L’Italia comunque continua ad interessare. ”Certamente – prosegue -  l’Italia ha un modello che è assai interessante e molto pragmatico: il Governo ha le tasse che desidera, gli operatori hanno i prodotti per sviluppare il proprio business e – soprattutto – i giocatori possono giocare in maniera sicura”.     FRANCIA, IN ARRIVO NORME SEVERE PER OPERATORI INTERNAZIONALI ONLINE
 
Dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
Chiusura dei conti di tutti i giocatori iscritti ai siti internazionali, prima ancora di ottenere una licenza dal governo. E' questa, secondo quanto dichiarato dall'avvocato francese Thibault Verbiest nel corso del Legal Gaming Summit di Londra, la più probabile soluzione del governo francese per l'ammissione al mercato dei giochi degli operatori internazionali. "E' una situazione ovviamente discriminatoria - ha detto - e anticostituzionale, mirata soprattutto a proteggere gli operatori già esistenti, che invece potranno organizzare il proprio business online probabilmente subito dopo l'approvazione della norma attualmente in Parlamento".
A margine della conferenza l'avvocato francese ha poi confermato ad Agipronews che "è solo questione di tempo ma, secondo le mie informazioni, prima o poi Italia e Francia firmeranno un accordo per gestire in comune la liquidità generata dai giocatori di poker. E' un discorso forse prematuro, visto che la norma sull'online francese è ancora assai incerta, ma i due governi ne stanno certamente già parlando".    MANCINI (AVV. GAMING): "EUROPA, AL TRAMONTO GIOCO ON LINE SENZA LICENZA"
 
dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
"Il tempo dei giochi online cross-border - gestiti cioè senza licenza attraverso internet - è finito, almeno in Europa, e gli operatori devono essere pronti a confrontarsi con sistemi regolamentati". A sostenerlo è - durante il Legal Gaming Summit in corso a Londra - Quirino Mancini, avvocato e consulente di diversi gruppi esteri presenti in italia. "E' ormai un trend consolidato in tutta l'Unione Europea: non c'è e difficilmente ci sarà una norma comunitaria unica, anche perchè i monopoli nazionali (legittimamente) si oppongono all'abbattimento delle barriere regolamentari. Il futuro sta a mio avviso in un regime di 'riconoscimento condizionato' degli operatori, che consiste in una corsia preferenziale per chi proviene da Paesi che condividono analoghi standard tecnologici e normativi con la nazione in cui si presenta la richiesta della concessione".     INTERNATIONAL CASINO CONFERENCE A LONDRA - RODANO (AAMS): "OFFERTA GIOCO LEGALE UNICA STRADA PER PROTEZIONE DEI GIOCATORI"   Dal nostro inviato a Londra, Nicola Tani
"Il proibizionismo su internet non funziona: e' meglio consentire agli appassionati di giocare in un ambiente controllato e sicuro - controllato dall'autorità - piuttosto che lasciarli nelle mani di qualche sconosciuto operatore off shore". E' la sintesi della strategia dei Monopoli di Stato nella gestione del settore online, presentata a Londra, nel corso dell'International Casino Conference che si e' aperta oggi, da Francesco Rodano, responsabile Aams per il gioco a distanza. L'offerta legale deve pero' avere alcune caratteristiche: "La tassazione deve essere sostenibile, non eccessiva, altrimenti l'investimento potrebbe non essere conveniente per gli operatori e la competizione con i soggetti che hanno base offshore insopportabile". I governi hanno due strade: "Gestire le concessioni per proprio conto oppure rilasciare licenze o concessioni a privati: in quest'ultimo caso c'e' il grande vantaggio di attirare i colossi del settore - sempre che le condizioni siano sostenibili - che cosi' eviteranno di cercare clienti dall'estero". L'Italia sembra aver trovato la strada giusta: "Ci sono 60 operatori online attivi, 20 dei quali stranieri, che raccolgono il 7% degli incassi del settore. Tra pochi mesi saremo in grado di controllare tutte le transazioni, completando un percorso studiato con la commissione Ue e consentito dalla nostra infrastruttura tecnologica (Sogei, ndr). Poi, si dovra' trovare un accordo a livello europeo europeo su alcuni principi come la protezione dei minori, il gioco responsabile e la limitazione di alcuni messaggi pubblicitari".

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