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Poker & Casinò

15/11/2007 | 14:04

LEGISLATORI STATUNITENSI ANCORA ALLE PRESE CON IL DIVIETO SUL GIOCO ON-LINE, SULLO SFONDO SI INTRAVEDONO ACCORDI CON WTO

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legislatori statunitensi ancora alle prese con il divieto sul gioco on line sullo sfondo si intravedono accordi con wto
(a.c.) WASHINGTON - I membri del comitato della "House Judiciary" statunitense hanno ascoltato in audizione alcuni esperti del settore gioco e i rappresentanti di gruppi di pressione con l'obiettivo di sbrogliare i nodi legali in merito al gioco on-line.
L'audizione del comitato si colloca sullo sfondo della controversa legge sul divieto di gioco attraverso internet - l' Unlawful Internet Gaming Enforcement Act (UIGEA) - passata solo lo scorso anno, che ha innescato la stesura di ulteriori leggi di varia natura, destinate a legalizzare e regolare il gioco on-line.
L'attuale quadro normativo statunitense che riguarda il gioco sul web, ha finito per interessare anche, se non soprattutto, situazioni al di fuori dei confini nazionali (dai Caraibi all'Europa n.d.r.), fino a toccare direttamente gli interessi di alcuni stati, che ormai da tempo chiedono alla World Trade Organization di intervenire sulla questione americana.     Dal canto loro gli operatori provenienti dall'Unione europea, che si sono visti chiudere di fatto le porte di un mercato ricco come quello Usa, di recente hanno chiesto di percorrere due strade: liberalizzare il mercato a stelle e strisce o fornire loro un cospicuo risarcimento per i danni provocati dall'entrata in vigore dell'UIGEA.  Le richieste giunte al WTO sono state presentate ufficialmente dal Commissario europeo  Peter Mandelson, che in visita negli USA, ha incontrato il Presidente della commissione per i Servizi Finanziari, Barney Frank. E' quasi superfluo ricordare come si cerchi la strada della  soluzione commerciale che potrebbe evitare agli Stai Uniti una pesante sanzione da parte della WTO. In termini di tempo è possibile stabilire che a dicembre l'organismo preposto al libero scambio fra paesi dovrà decidere sulla controversia.   Aspre critiche all'UIGEA sono giunte nel corso dell'audizione soprattutto da parte di quegli organismi e di quelle associazioni che difendono il gioco del poker (vera passione degli statunitensi n.d.r.) come la Poker Players Alliance.
Nel suo intervento Annie Duke (una pro "poker player") ha utilizzato le argomentazioni vicine ai valori essenziali della costituzione americana, dove il termine "libertà" assume il significato di un valore fondante del paese stesso.   Gli "alfieri" politici della tanto attesa regolametazione sul gioco on-line, tesa a cancellare gli effetti dello stop imposto dall'UIGEA, sono sostanzialmente quattro: Barney Frank, Sherley Berkley, Robert Wexler e Jim McDermott.
Il presidente della commissione per i Servizi Finanziari, Barney Frank è stato, in ordine di tempo, il primo "congressman" a presentare una contro - norma che di fatto cancellasse gli effetti dell'Unlawful Internet Gaming Enforcement Act: l'Internet Gambling Regulation and Enforcement Act 2007 (IGREA). Il disegno di legge "Frank" stabilisce un contesto normativo e applicativo tale da autorizzare le varie compagnie di gioco ad accettare scommesse online dagli Usa, estendendo il permesso ad ogni singolo Stato, tribù nativa e lega sportiva. Fatta salva la libertà individuale di scommettere attraverso la rete, il disegno di legge di Barney Frank prevede limiti e sanzioni tese a incidere su alcuni aspetti salienti: gioco minorile, gioco compulsivo, riciclaggio di denaro sporco e truffa.   Al disegno di legge formulato da Barney Frank è seguito (il 3 maggio del 2007) quello della rappresentante democratica del Nevada, Shelley Berkley, il cosiddetto "Internet Gambling Study Act". La proposta prevede uno studio  a cura della "National Academy of Sciences", teso a individuare la corretta risposta degli Stati Uniti alla crescita del gioco d'azzardo su internet. Il progetto di legge parte dal presupposto che il gioco d'azzardo negli Stati Uniti è regolato principalmente dalle Stato e dalle amministrazioni delle tribù native. Secondo la Berkley l'anello debole della "filiera normativa" sarebbe costituito dalle leggi federali che regolano il piazzamento interstatale delle scommesse, ormai vecchie e obsolete. Inoltre, nel corso degli ultimi dieci anni, il numero degli statunitensi che hanno approcciato al gioco d'azzardo attraverso internet è cresciuto in modo esponenziale, fino a raggiungere diversi milioni, facendo registrare una raccolta pari a oltre la metà del mercato mondiale. Il mercato a livello mondiale che si basa su internet gioca ovviamente un ruolo di preminenza nello studio: molti osservatori e analisti d'azienda sono concordi nel credere che sia impossibile fermare la vendita di molti prodotti e servizi attraverso la rete.
Secondo il progetto Berkley, lo stesso Congresso dovrebbe focalizzare la propria attenzione sulle protezioni da mettere in campo contro il gioco d'azzardo dei minori, il gioco compulsivo, le truffe, il riciclaggio di denaro sporco e altre forme di reato e abuso.
Sullo sfondo resta, come accennato, la questione aperta con la World Trade Organization in merito alle presunte violazioni scaturite con l'applicazione dell'UIGEA: in merito alla situazione la proposta di ricerca della Berkley pone, tra gli obiettivi principali, quello di capire se le leggi federali e statali sul gioco d'azzardo abbiano violato, o meno, gli impegni degli Stati Uniti in merito alla direttiva generale sul commercio e i servizi.   Dichiaratamente teso a difendere i milioni di giocatori statunitensi di poker on-line è invece il progetto di legge presentato dal democratico Robert Wexler, dal titolo "Skill Game Protection Act". La proposta, presentata il 7 giugno del 2007 presso la Commissione per i Servizi Finanziari, ha come obiettivo principale quello di emendare alcuni capitoli di legge, che si occupano di  Internet e di gioco d'azzardo online (Interstate Wire Act), di finanziamento del terrorismo internazionale (Financial Anti -Terrorism Act).
Nella sostanza l'atto intende chiarire l'applicabilità delle norme (contenute nelle leggi n.d.r.) sui giochi di abilità (skill game), stabilendo con certezza i requisiti per tali giochi.
Il progetto si fonda su alcuni presupposti fondamentali: il numero di americani che giocano on-line a bridge, mahjong, il backgammon e poker, sfidando degli avversari, e l'economia indotta dalla creazione di questi siti internet dedicati al gioco. Secondo Wexler, infatti, per molti statunitensi questo genere di lavoro costituirebbe la primaria fonte di sostentamento.
Il progetto mira a sancire definitivamente un concetto fondamentale per i cosiddetti "skill games": i giochi in cui è predominante la componente di abilità dei giocatori coinvolti, visti da un punto di vista legislativo e politico, sono da considerarsi decisamente diversi dai giochi di "chance" e sono inseriti negli statuti federali e statali.   Il 13 giugno del 2007, intanto, il "congressman" repubblicano Jim McDermott ha introdotto il suo  "Internet Gambling Regulation and Tax Enforcement Act".
Il suo progetto di legge mira a una maggiore e più attenta tassazione sul gioco d'azzardo. Il presupposto da cui parte McDermott è chiaro: il fenomeno del gioco d'azzardo, migrato sulla rete, non è stato opportunamente regolato e fuori dai confini nazionali, ha creato le condizioni per la fuoriuscita di milioni di dollari americani. Secondo McDermott, permettendo e regolando il gioco d'azzardo online, i miliardi di dollari che attualmente fiscono fuori dal paese, potrebbero rimanere negli Usa, aiutando a finanziare scuole e programmi sociali.

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