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Poker & Casinò

25/03/2010 | 10:12

Mgm Mirage si sfila dal New Jersey e punta su Macao

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mgm mirage si sfila dal new jersey e punta su macao

(i.g.) Mossa a sorpresa di MGM Mirage, uno dei principali operatori di casinò statunitensi, che nella giornata di ieri ha comunicato di voler dismettere gradualmente le sue attività ad Atlantic City per puntare tutto sul rinato mercato dell'azzardo di Macao.
Nei mesi scorsi la società era stata invitata ad effettuare una scelta dalla Gaming Enforcement del New Jersey, Stato dove si trova il "Borgata Casino", una delle 12 sale da gioco gestite negli Usa: secondo l'autorità locale dei giochi, la partnership che MGM Mirage detiene a Macao con Pansy Ho (la figlia del "re dell'azzardo" locale Stanley Ho, sospettato di legami con la criminalità organizzata asiatica) metteva a rischio la reputazione del gruppo, condizione indispensabile per mantenere la licenza ad Atlantic City e dintorni. Da qui l'ultimatum: uscire dal mercato di Macao oppure rinunciare al Borgata. Un po' a sorpresa, la società ha scelto la seconda opzione. Per cui nei prossimi mesi, come riporta una nota ufficiale firmata dal chief executive officer Jim Murray, il gruppo provvederà alla cessione delle sue quote nel Borgata. "Siamo dispiaciuti, oltre che in totale disaccordo con la decisione della Gaming Enforcement" scrive Murray "Tuttavia non possiamo rinunciare alle possibilità di espansione che ci offre Macao". Per questo, aggiunge, sono stati presi rapidamente contatti con diversi soggetti interessati a rilevare licenza e quota di controllo del Borgata, uno dei quali sarebbe già in fase avanzata, anche se teoricamente la sospensiva applicata dalla Gaming Enforcement offre a MGM Mirage ancora un anno e mezzo di tempo (erano due anni calcolati a parire dall'inizio dellíistruttoria nel novembre 2009). I rumors circolati nelle ultime ore sui siti specializzati americani puntano sul gruppo Boyd Gaming, già azionista di minoranza del casinò e gestore in proprio di altre sale.
Nella stessa nota, MGM Mirage ha tenuto a sottolineare come negli altri Stati Usa dove è titolare di licenze (Nevada, Arizona e Florida) la partnership asiatica del gruppo non è stata giudicata in conflitto con la sua attività e che quindi gli altri 11 casinò controllati a Las Vegas e altrove non corrono lo stesso pericolo del Borgata.
 

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