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Poker & Casinò

17/09/2009 | 17:31

POKER ONLINE: DIETRO AI «BIG» L'ASSALTO DEGLI OUTSIDER

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poker online dietro ai big lassalto degli outsider
(red.) Non solo piattaforme e grandi operatori. Analizzando i dati concessionario per concessionario, come ha fatto il trisettimanale specializzato «Bet» oggi in edicola, si scopre che il gioco del momento – vale a dire il poker online – è anche e soprattutto un fenomeno trainato dai medi e piccoli marchi, spesso attivi sotto il marchio di Microgame, il provider che ha fatto crescere tante piccole realtà attraverso il business delle scommesse sportive e, più recentemente, del poker per via telematica. Il territorio resta dunque un elemento di marketing inscindibile e non a caso le offerte commerciali che girano su Internet - e non solo - parlano chiaro: su 1000 euro giocati da un cliente attraverso un punto di commercializzazione affiliato, circa 880 tornano al giocatore come payout, 30 vanno al ministero dell'Economia sotto forma di aliquota, 90 sono da dividere all'interno della filiera. Il punto di commercializzazione in questo caso la fa quasi da padrone, con commissioni orientative attorno al 55% del margine lordo (circa 49,50 euro), mentre provider e concessionari si dividono ciò che resta, vale a dire 41,50 euro. Insomma, il meccanismo è perfettamente oliato e – a differenza delle scommesse sul calcio – non comporta alcun rischio visto che non è possibile perdere ad un gioco nel quale l'unica funzione del titolare di concessione è quella di fornire il tavolo virtuale su cui si gioca e garantire l'efficianza di pagamenti e servizi. Non stupisce quindi trovare tra i primi 15 concessionari italiani almeno 7 operatori non del tutto noti al grande pubblico ma assai conosciuti agli addetti ai lavori.   Dietro ai colossi Gioco Digitale, Pokerstars, Lottomatica, Snai, People's (il marchio di Microgame come titolare di concessione), Bwin e Sisal, ecco allora spuntare Scommettendo.it, operatore che ha visto crescere il movimento di vendite dallo zero di giugno ai 6,6 milioni di agosto in virtù di uno spin-off da Aycons. Al nono e decimo posto della classifica, troviamo poi Betting 2000 (raccolta stabile tra 6,4 e 6,8 milioni di euro mensili) e i Fratelli Simone, storici operatori baresi delle scommesse, capaci di mettere insieme una cifra media mensile che oscilla tra i 6 e i 7 milioni. E se Aycons vede scendere il fatturato da 11,3 milioni di giugno (quando era ancora partner di Scommettendo.it) a 4 milioni a agosto, sia Betshop che Gi.Lu.Pi. mantengono intatti i propri volumi di gioco nell’ultimo trimestre. In crescita anche il Consorzio Toto&partners, che passa da 1,2 a 2 milioni di incassi tra giugno e agosto. Sono dunque gli outsider a occupare metà della classifica dei volumi di raccolta, un dato che non viene riscontrato in nessun altro settore del gaming.

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