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Poker & Casinò

17/05/2010 | 12:48

Poker online: un mondo femminile al 15%, previsto un boom di "quote rosa"

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poker online un mondo femminile al 15 percento previsto un boom di quote rosa

(c.z.) ROMA - Il mondo femminile alla conquista del poker online. Le quote rosa continuano ad aumentare in un settore che fino a poco tempo fa si pensava quasi esclusivamente maschile e la conferma arriva da un sondaggio effettuato da Agipronews, presso gli operatori del gioco attivi nel mercato italiano. Grande maggioranza ancora per gli uomini, ma la percentuale femminile è salita al 15% e secondo gli stessi operatori continuerà a crescere nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l'età, la fascia più rappresentata è quella che va dai 25 ai 34 anni, seguita da quella che va dai 35 ai 44. La Lombardia, la Campania e il Lazio sono le tre regioni prime per numero di giocatrici.

Ichim (PokerStars): "Al tavolo gli uomini non fanno sconti"

(c.z.) ROMA - Occhiali griffati “Blue Marine” e qualche gioiello non troppo vistoso. Un po’ di classe la si può trovare anche in un tavolo da poker, se fra i giocatori c'è Elena Ichim, la “dama” del PokerStars Team Italia. Una ragazza dal volto angelico, che da circa un anno vive un mondo dove l’universo femminile è ancora in netta minoranza. “Ancora per poco - racconta ad Agipronews la giocatrice 25enne – perché anche noi cominciamo a farci rispettare. Certo, non possiamo contare sulla cavalleria degli uomini, non pensate che per una donna sia più facile, perché al tavolo nessuno fa sconti a nessuno. Ma i primi risultati stanno arrivando lo stesso”. Il poker e Elena si sono incontrati un po’ per caso. “All’inizio mi annoiava quasi - racconta - in pratica nei casinò tutti mi conoscevano come la portafortuna del mio ragazzo (Gianluca Trebbi, nei primi cento del ranking italiano, ndr) poi ho cominciato a sedermi, a sentire l’emozione del tavolo e allora ho cominciato a vivere veramente il poker. La consacrazione è arrivata con l’offerta di un contratto da professionista da parte di PokerStars.it e ora per me il gioco è un lavoro”.
 
Harman, Mercier e Obrestad le grandi protagoniste straniere

(c.z.) ROMA - E' soprattutto all'estero che alcune donne sono diventate giganti del poker. La statunitense Jennifer Harman è la portabandiera del gioco in rosa, con un curriculum che comincia dalla sua prima vittoria nel 1994 e che viene impreziosito da due titoli ai campionati del mondo di Las Vegas. Non potendo batterla al tavolo, un giocatore italiano, Marco Traniello, l'ha colpita al cuore, senza peraltro avvicinarsi al palmares della consorte.
Un breve storia d'amore con un italiano, Dario Minieri, anche per la spietata Isabelle "No Mercy" Mercier. "Se potete servirvi della vostra bellezza, fatelo - suggerisce nel suo libro "Professione bluffeuse" - perché turba profondamente i vostri avversari. Persino le donne". La regina del poker è famosa per la sua aggressività e forse non è un caso che il suo manuale si concluda con questa minaccia. "Prima di smettere ho una missione da compiere: nel 1974 Amarillo Slim aveva giurato che se una giocatrice avesse vinto le World Series, l'avrebbe autorizzata a tagliargli la gola... Spero che Slim sia ancora vivo quando sarò campionessa del mondo".
Coraggio da vendere anche per la norvegese terribile Annette Obrestad, che per tenere alto l'orgoglio del poker femminile ha dato appuntamento (ma la data è ancora da specificare) a tutti i giocatori al Victoria Casino di Londra, dove proverà a vincere senza neanche guardare le carte.

Solinas (Gioco Digitale): "Molti uomini fanno l'errore di sottovalutarci"

(c.z.) ROMA - Donne sempre più protagoniste al tavolo verde. Risale a qualche settimane fa la vittoria di una ragazza all'Ept di Sanremo, il più grande torneo italiano di Texas Hold'em: donne in netta minoranza, eppure il primo premio da 1,7 milioni se l'è aggiudicato la modella inglese Liv Boeree. Un colpaccio per la giocatrice straniera, ma anche in Italia ci sono ragazze che hanno deciso di abbandonare il proprio lavoro per diventare professioniste del tavolo verde.
Tra queste Carla Solinas e Irene Baroni, sponsorizzate dal team Bwin-Gioco Digitale.
"Gestivo un ristorante - racconta ad Agipronews la Solinas - e mi alzavo alle cinque del mattino, mentre ora non mi sento più schiava del lavoro. E' vero, noi donne siamo in minoranza e figuriamoci quando cominciai quattro anni fa: in pratica ci conoscevamo tutte. Per mia fortuna il mio ragazzo (il giocatore Daniele Mazzia, ndr) mi ha guidato in questo mondo, ma me la sarei cavata comunque". Paura di trovarti al tavolo ad affrontare solo uomini? "No - assicura - il poker è un gioco unisex. Anzi, potrebbe essere un vantaggio, perché i giocatori meno esperti pensano che una donna possa essere più debole. E poi per me non è una situazione nuova: sono cresciuta in una scuola quasi tutta maschile e ho fatto persino l'arbitro di calcio. Basta capire come farsi rispettare". In questo modo la Solinas ha vinto molto, sia nei tornei, sia nel cash game, la sua vera specialità.
Ha un viso da bambina, ma al tavolo verde mette paura, anche Irene Baroni, premiata come migliore giocatrice italiana agli "Italian Poker Awards" del 2010. Una predestinata, visto che il padre è un mito della nazionale di bridge e che lei è stata la prima "azzurra" juniores nello stesso gioco. "Fino a qualche anno fa - racconta - mi divertivo a mostrare i miei bluff agli uomini. Li facevo innervosire, ma col tempo ho capito che è meglio evitare, anche perché ormai è difficile trovare un giocatore che non mi rispetti". Treccine bionde, felpa da teenager e occhiali anni '80 di color arancione: questo il look che la Baroni sceglie prima di sedersi al tavolo. "Chi mi osserva ha l'impressione che io sia poco esperta - spiega - e questo mi aiuta nel gioco".

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