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Poker & Casinò

04/02/2010 | 16:01

RUSSIA: APRE LA PRIMA 'LAS VEGAS', GIOCATORI IN BUS E SENZA HOTEL

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russia apre la prima las vegas giocatori in bus e senza hotel

(c.r.) MOSCA - La Russia ha inaugurato la sua prima 'Las Vegas', anche se mancano gli hotel e i giocatori dovranno sobbarcarsi per ora lunghi viaggi in pullman dalle citta' piu' vicine: e' Azov city, sulla costa dell'omonimo mare, nella regione meridionale di Krasnodar. Si tratta di una delle quattro aree del Paese nelle quali l'allora presidente ed ora premier Vladimir Putin aveva deciso nel 2007 di ''confinare'' il gioco d'azzardo vietandolo nel resto della Russia, sullo sfondo di una crociata contro i suoi devastanti effetti socio-economici. Ma alla scadenza dello scorso primo luglio, quando furono chiusi tutti i locali da gioco e restò per strada quasi mezzo milione di addetti tra manager, croupier, guardie e inservienti, nessuna delle quattro Las Vegas era ancora decollata. La potente industria del gioco aveva chiesto uno slittamento del termine e una nuova collocazione dei casino', sostenendo che le zone individuate in regioni povere e lontane non avrebbero attratto ne' investitori ne' visitatori. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev respinse la richiesta, anche se i dirigenti pubblici avevano ammesso che il lancio delle quattro Las Vegas russe avrebbe richiesto 4 o 5 anni. Una previsione che sembra realistica, se a distanza di sette mesi Azov city apre i battenti con un solo casino' in una atmosfera sconfortante: aste deserte, terreni invenduti, mancanza di infrastrutture turistiche e di adeguati collegamenti con l'hinterland.

La casa da gioco, che occupa un'area di 1500 metri quadri, offre oltre 200 slot machine e una decina di tavoli da gioco d'azzardo, con ristorante annesso. A gestirlo, dopo un investimento di 300 milioni di rubli (7,1 mln di euro), e' la Royal Time, una societa' della Repubblica russa - a prevalenza musulmana - del Tatarstan. Il suo direttore marketing, Valeri Saparin, e' ottimista. ''Tra quattro mesi ci aspettiamo fino a 500 visitatori al giorno'', azzarda. La compagnia aprira' anche un piccolo hotel di 11 stanze a meta' 2010, mentre uno piu' grande, un quattro stelle con 233 stanze, sara' pronto entro il 2017. Per ora i ''cacciatori di fortuna'' dovranno alloggiare in modesti alberghi di periferia e salire a bordo di bus messi a disposizione dalla Royal Time per collegare le citta' piu' vicine, Rostov sul Don (100 km) e Krasnodar (150). Soci, la localita' balneare sul Mar Nero che nel 2014 ospitera' i Giochi olimpici invernali, dista invece 300 km. I giocatori ''privilegiati'', ossia quelli che spendono fortune, potranno usufruire di taxi speciali. Anche le autorita' locali cominciano a credere nel progetto, allettate dalle previsioni degli esperti, secondo i quali entro il 2022 Azov City garantira' 200 milioni di rubli di tasse (4,7 milioni di euro).

A marzo, intanto, dovrebbe cominciare la costruzione di un secondo casino'. Le altre Las Vegas, pero', sono ferme a palo. A meta' gennaio un primo investitore ha acquistato due lotti di terreno nella zona dell'Altai, nella Siberia meridionale. Ma per ora non si e' fatto avanti nessuno per le altre due aree previste dalla legge: la regione di Kaliningrad, l'enclave russa sul Baltico incuneata fra Polonia e Lituania, e la regione dell'Estremo oriente russo (Primorski Krai). La scommessa di Putin, per ora, e' persa. O almeno fortemente in ritardo.

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