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09/04/2019 | 13:01

eSports, Sambaldi (Eurispes): "Un settore in grande espansione, può generare Pil e interazione sociale"

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ROMA - «Volevamo fare una fotografia il più possibile ampia e aggiornata di un settore che cresce alla velocità della luce, le regole dei singoli giochi o tornei possono cambiare di mese in mese. Il primo passo è stato aver dedicato una scheda tematica nel Rapporto Italia Eurispes del 2018. Gli eSports sono un fenomeno che può generare PIL e interazione sociale». Così Chiara Sambaldi, in qualità di coautrice, ha spiegato la genesi del volume "eSports, un universo oltre il videogioco", presentato oggi a Roma. «Nella stesura del testo - ha proseguito Sambaldi, direttrice dell'Osservatorio permanente Eurispes su Giochi, legalità e patologie - ci siamo soffermati sulle diverse categorie di titoli videoludici che vengono giocati a livello competitivo, perché ognuno ha le sue regole. La scoglio più grande per una legislazione comune è il fatto che ogni titolo è di proprietà privata. Nel libro, inoltre, abbiamo raccontato le vite e le storie dei professionisti intervistandoli, la presenza femminile e di atleti con disabilità, la contrattualistica, le sponsorship, e analizzato anche le diverse criticità, aspetti come il doping e il match fixing. Su quest'ultimo aspetto lo stesso CIO si è espresso in maniera categorica al momento dell'apertura verso l'inclusione degli eSports tra le discipline olimpiche: dal momento che sui tornei si scommette, anche per le competizioni videoludiche serve un sistema di monitoraggio e prevenzione delle anomalie».

Andrea Strata, l'altro autore, invece è intervenuto sull'aspetto più "giuridico" del testo, ossia sull'opportunità di equiparare le discipline eSportive agli sport tradizionali: «Per capire se e come gli eSports possano essere equiparati e assimilati agli altri sport bisogna superare la tradizionale definizione associata a sudore, fatica, movimento e sforzo fisico. Agli occhi dei millennials e della generazione Z, però questa definizione può sembrare superata e paradossale. Inoltre, bisogna considerare ad esempio che il Coni inquadra come discipline sportive (nell'ambito delle Discipline Sportive Associate) - include già attività come gli scacchi, la dama e il bridge. Così come per queste ultime attività anche per gli eSports è necessario una concentrazione data solo da ore e ore di allenamento. È per questo che riteniamo che gli eSports possano rientrare in questo tipo di discipline. Senza considerare, inoltre, che gli eSports hanno una valenza di parificaizione sociale elevatissima: dietro lo schermo non esistono distinzioni tra uomini e donne, disabili e normodotati».

AG/Agipro

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