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SuperEnalotto

02/12/2009 | 16:04

GIOCO TELEMATICO – TOSCANO (DIR.GEN. AYCONS): “INTERMEDIAZIONE IN CALO GRAZIE AL POKER”

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 (n.t.) ROMA - “Il fenomeno dell’intermediazione si sta ormai esaurendo, grazie soprattutto all’avvento del poker: la sola gestione delle scommesse sportive, d’altronde, non è più sufficiente per essere scelti come provider e risultare competitivi sul mercato”. E' quanto sostiene Daniele Toscano, direttore generale di Aycons, uno degli operatori online più attivi sul mercato, cui fanno capo iniziative come il “cash back” - una sorta di protezione dalle perdite nelle scommesse sportive e nel poker – e come la progressiva riduzione dell'impatto del voucher virtuale. Toscano, commentando il panorama del mercato, sottolinea che “Gli operatori adesso sono in una specie di vicolo cieco: nel circuito del gioco telematico c’è un'enorme liquidità e chi si ne allontana rischia di perdere quote di mercato. Aycons ha scelto una strategia differente da chi si è concentrato esclusivamente sui punti di commercializzazione, anche se questi ultimi sono stati e rimangono essenziali per lo sviluppo del settore. A me piace l'idea che i Pdc si trasformino in promotori veri e propri con grandi e nuove opportunità di guadagno indipendenti dall'intermediazione ma sul modello dei punti di telefonia: veri e propri centri di collegamento tra il cliente finale e la casa madre con commissioni su ogni azione commerciale e di distribuzione. Noi però puntiamo anche sull’utente finale, mentre moltissimi operatori continuano a contare quasi esclusivamente sul supporto dei promoter sul territorio. Al di là delle strategie, c’è anche una questione relativa ai pagamenti: nei punti di commercializzazione la velocità di versamento delle vincite è relativa, e poi il cliente deve sempre recarsi in un punto fisico. Il risultato di questa situazione è che il cash flow è nelle mani della rete dei promoter, non dei concessionari e a questi ultimi manca la liquidità per fare investimenti. Non è un caso che manchino completamente vere operazioni di marketing: occorre denaro e quello, come ho detto, non c'è”. 
Quindi contate di vincere la battaglia scommettendo sulla “conquista” dello scommettitore...
Per noi è un’occasione d’oro, più movimento di denaro e maggiore interesse vi sono nel settore e maggiori sono le speranze di portare utenti nel progetto Quigioco, una delle nostre skin. Aycons, che è la capogruppo, ha 18 marchi sotto il proprio controllo in piena trasparenza. Ognuno di essi si occupa di un target di clienti e di una zona dell’Italia, e i risultati ci danno ragione.   Su quale elemento puntate per differenziarvi dagli altri operatori del gioco telematico?
“Intanto stiamo per eliminare il voucher virtuale (una specie di buono che consente ai clienti l'incasso delle vincite nei punti di commercializzazione, ndr), uno strumento che a nostro avviso scompagina completamente il meccanismo finanziario dei rapporti nella filiera. Le skin di Aycons lavorano con il prepagato, senza crediti o compensazioni: le ricariche vengono vendute al punto e l’aggio calcolato sul movimento delle scommesse generate dalla card. Quigioco.it ha scelto la carta Prodige come strumento finanziario: paghiamo le vincite direttamente sulla carta in pochi secondi, altrimenti usiamo il bonifico bancario, che però è un po’ più lento. Abbiamo scelto di eliminare il voucher: diamo ai punti di commercializzazione il contratto per il conto gioco e la carta, poi loro promuovono il prodotto. Ma riscontriamo che i giocatori sono diventati più maturi ed esigenti,  abbiamo segnali forti che stanno cominciando a chiedere sempre maggiore “autonomia” nel gioco”.
Che futuro vede per la rete dei punti di commercializzazione?
“Dico sempre a tutti che finché dura…dura, poi il comparto esploderà e i primi segnali sono già evidenti. Per noi la strada giusta, lo ripeto, è il cliente finale. In poco più di due mesi con Quigioco.it abbiamo avuto 3600 iscritti e 2000 giocatori con versamento di denaro: si tratta di un grande successo, visto che le iniziative promozionali sono state fin qui limitate a Roma e Lazio. La strategia finalizzata al giocatore ci consente di risparmiare alcuni costi connessi alla remunerazione della rete dei punti di commercializzazione e di “girarli” a vantaggio dello scommettitore. Naturalmente, l’apporto dei pdc è necessario per il business ma il nostro obiettivo è convincerli progressivamente che il futuro è nella promozione pura e nel collegamento utente-concessionario: i punti cambieranno pelle, con una trasformazione naturale della loro funzione nella filiera. Il nostro gruppo intende creare un database vero: i nostri clienti, voglio dire, devono essere realmente nostri, con tutti i dati anagrafici e i contatti. Altri operatori non hanno rapporti diretti con i loro clienti e la cosa non è possibile. Aycons vuole intercettare i giocatori “terrestri” e trasformarli in telematici puri. Ci vorrà un po’ di tempo, magari un paio d’anni, ma sono convinto che la manovra riuscirà. Solo tre anni fa era un progetto impossibile. Ma il poker ha cambiato tutto, portando a giocare persone che non avrebbero mai scommesso”.

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