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11/11/2009 | 18:01

POKER “LIVE”: MINISTERI AL LAVORO, ALMENO UN ANNO PER RIAPERTURA SALE

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poker live ministeri al lavoro almeno un anno per riapertura sale
 (red.) Monopoli di Stato e ministero degli Interni sono al lavoro per la scrittura del regolamento che consentirà – nel giro di un anno, più o meno - di riaprire i tornei nei circoli di poker, bloccati da una circolare del Viminale del 9 settembre. La discussione si prospetta però abbastanza laboriosa su alcuni punti fondamentali, in particolare imposte da versare e ammontare del diritto di partecipazione (il “buy-in”) e dei premi. Innanzitutto la questione delle imposte da applicare: la legge (il dl anticrisi) non ne parla, eppure servirà proprio una norma – da approvare in Parlamento, magari già in Finanziaria - per introdurre l'ammontare dell'aliquota sull'attività dei luoghi ove si gioca a poker. Un intervento  necessario, visto che – allo stato delle cose e in assenza di ulteriori interventi – il gestore della sala dovrebbe emettere a favore del vincitore del torneo una ricevuta con ritenuta d'acconto (20%) e che, al termine dell'anno fiscale, il giocatore stesso dovrebbe addirittura allegare la ricevuta tra i redditi percepiti nel corso dell'anno. Com'è noto, le vincite in Italia sono esentasse (perché già tassate al momento della giocata) ma, nel caso del poker “live”, non lo potrebbero essere, almeno fino a quando non verrà introdotta la disciplina fiscale per la gestione delle sale. Occorrerà stabilire poi l’ammontare della posta, che dovrebbe essere di non rilevante entità (qualche decina di euro) per scoraggiare eccessi nella partecipazione dei giocatori, e dei premi: anche in quest’ultimo caso, pare che vincerà la linea di un orientamento “prudente”.   Il decreto ministeriale dovrà in ogni caso passare anche il vaglio del Consiglio di Stato, che avrà sessanta giorni di tempo per dare il proprio parere. I tempi per la “ripartenza” del business si allungano quindi almeno alla seconda metà del 2010, tra redazione del provvedimento, approvazione del Consiglio di Stato, pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e svolgimento delle modalità di selezione per la gestione delle sale. Nella norma, è infatti previsto che siano gli attuali concessionari dei giochi pubblici ad organizzare i tornei da poker “live”, quindi lo scenario più probabile è che venga data loro la possibilità di siglare convenzioni con i gestori delle vecchie sale, ormai non più utilizzabili dopo lo “stop” del ministero dell’Interno. Il blocco dei tornei di poker – fino a ieri tollerati ma mai espressamente autorizzati dalla Polizia – ha di fatto stoppato l’attività di circa mille circoli in tutta Italia, dando via libera ai quattro casinò aperti in Italia, unici luoghi nei quali – in virtù delle deroghe al codice penale in tema di gioco d’azzardo – è consentito attualmente l’esercizio del poker. Intanto alcuni vincitori ci sono già e si tratta degli operatori telematici: dal momento dello “stop” ai club, il poker online ha vissuto una seconda ondata di grande successo, raggiungendo a ottobre la cifra record di 238 milioni di euro di incasso.

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