SPECIALE SUPERENALOTTO: A PESCHICI NOVE ANNI DOPO E’ SEMPRE CACCIA AL “6”

(c.r.) PESCHICI - Era il 31 ottobre 1998. Il SuperEnalotto non aveva ancora compiuto un anno di vita, ma da quel giorno le cose non sarebbero state più le stesse nel panorama italiano dei giochi. A Peschici, piccolo centro di 4 mila anime sul Gargano, fu infatti centrata una vincita straordinaria, pari a oltre 63 miliardi di lire, che premiò 100 fortunati giocatori che avevano puntato su un sistema elaborato da Fernando De Nittis, titolare della ricevitoria “Millecose” del paese. In men che non si dica, Peschici divenne il centro del mondo, invaso da Tv, giornalisti e curiosi. Il motivo era sotto gli occhi e sulla bocca di tutti: mai, nella storia, un concorso aveva dispensato una vincita di tale entità. Quella sera, l’Italia aveva scoperto il SuperEnalotto. A nove anni di distanza, con un jackpot per il “6” che è arrivato a toccare i 43,7 milioni di euro, ottava vincita di sempre nella storia del concorso di casa Sisal, Agipronews è tornata sul luogo baciato dalla Fortuna, per tastare il polso della situazione e cercare di sapere che fine hanno fatto quei 100 giocatori miliardari.
A risponderci al telefono è il signor Fernando in persona, l’artefice di quel successo targato 1998, che senza di lui sarebbe stato impossibile. “Qui la febbre da ‘6’ sta crescendo in modo vertiginoso, si gioca a tamburo battente, senza tregua!”, esordisce entusiasticamente De Nittis. “E’ un via vai di persone che chiedono una quota del mio sistema, perché si sa, metodo che vince non si cambia. Anche questa volta, così come nove anni fa, ho creato un sistema da 100 quote da 7 euro l’una, sperando che questa sia la volta buona! Per tutta la settimana la mia ricevitoria è stata letteralmente invasa da persone che volevano giocare al SuperEnalotto, e poi dicono che nei concorsi infrasettimanali la gente non gioca! Altroché! Non oso immaginare cosa sarà sabato!”. Chi sono i giocatori più fedeli? Fernando risponde: “Non c’è dubbio, sono sempre loro, quegli stessi giocatori che hanno centrato il ‘6’ da 63 miliardi di lire. Mi seguono da allora e, nonostante la fortuna sia stata più che benevola con loro, hanno ancora voglia di rivivere quel sogno! Sono sempre qui, sono i primi a comprare le mie quote!”. Come è cambiata la loro vita da quella vincita miliardaria? Fernando De Nittis è sincero, e con una risata ci risponde: “Ormai sono passati tanti anni, la vincita miliardaria venne divisa in 100 quote e con l’euro che ha aumentato il costo della vita di quei soldi ne sono rimasti pochi. Certo, i vincitori si sono tolti qualche bella soddisfazione, ma il fatto che siano ancora qui nella mia ricevitoria a giocare dimostra come siano rimasti delle persone semplici, come non si siano montati la testa!”. Quando verrà centrato questo “6”, e soprattutto, qual è un sistema vincente per azzeccare la sestina? “Noi speriamo che il ‘6’ cada presto, ma chi può dirlo! La Fortuna è cieca, e per farsi baciare è sufficiente una giocata da pochi euro, non c’è sistema che tenga! La storia di questo concorso lo insegna: le grandi vincite sono infatti state ottenute sempre con giocate minime, se la Dea bendata decide che devi vincere…”. Ma non c’è più tempo per parlare. La fila al bancone si è allungata, Fernando deve tornare a convalidare schedine e a regalare sogni. Chissà che qualcuno già non si avveri da domani…

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