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SuperEnalotto

14/10/2010 | 10:56

Superenalotto, Baldassarre (Maxi-sistema Pescara): "Jackpot in crescita, ma il gioco è stazionario"

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(c.r.) ROMA – “La situazione che sta vivendo il Superenalotto in questo momento è paradossale: il jackpot continua a salire, fino a superare i 162 milioni per il concorso di questa sera, ma il gioco rimane stazionario”. Parola di Massimo Baldassarre, titolare del 'Caffé Ideale' di Pescara che da settimane dà la caccia alla sestina milionaria con un sistema da 240 mila combinazioni chiamato 'O la va o la spacca', le cui quote sono vendute in ben quattro regioni, Abruzzo Marche Emilia Romagna e Calabria. “Di questo passo, le probabilità che il '6' torni a breve sono basse, visto che a ogni estrazione si giocano in media 60 milioni di combinazioni, contro le oltre 600 milioni necessarie per centrare matematicamente la sestina. Alcuni giocatori – prosegue Baldassarre – hanno preferito ritirarsi dal sistema (quote da 50 euro l'una, per un totale di 2.400, ndr), ma altri hanno preso il loro posto. Noi naturalmente ci crediamo, ma a questo punto temo che per veder cadere il '6' dovremmo attendere ancora un po'”.

I giocatori di Peschici in fila a Pescara per il maxi-sistema

(c.r.) ROMA – C'è chi entra e c'è chi esce. Anche se le giocate nella caccia al “6” – numeri alla mano – non sono sui livelli del jackpot di Bagnone, indubbiamente i 162,3 milioni messi in palio per il concorso odierno fanno gola a molti, su tutti a chi di “6” se ne intende. “Proprio ieri è venuto qui nella mia ricevitoria, per partecipare al maxi-sistema, un gruppo di giocatori proveniente da Peschici, dove nel 1998 venne centrata la prima vincita collettiva della storia del Superenalotto (63 miliardi di lire suddivisi tra 100 giocatori, ndr)”, ha raccontato ad Agipronews Massimo Baldassarre, del “Caffé Ideale” di Pescara. “Tra di loro, anche chi fu protagonista di quel “6” memorabile, che evidentemente vuole ripetere il colpo! Per noi ricevitori sarebbe il massimo se il jackpot attuale venisse suddiviso tra più giocatori, come quei 100 di Peschici. Nel caso accadesse, ognuno si porterebbe a casa 1 milione e 600 mila euro, che poi proprio male non è!”.


Questa sera il 10% di probabilità che il “6” cada

(c.r.) ROMA – Quante probabilità ci sono che il “6” esca questa sera? Poco meno del 10%. Negli ultimi concorsi, infatti, nella caccia alla sestina dei record si giocano in media 60 milioni di combinazioni, un numero ben distante dalle 622,6 milioni di combinazioni necessarie perché il “6” cada matematicamente. Più semplice, almeno sulla carta, realizzare un "5+": una probabilità su 103,7 milioni. Non è un caso che da inizio anno le vincite di seconda categoria siano state ben 25, mentre di "6" se n'è visto uno solo, lo scorso 9 febbraio (da 139 milioni), per l'occasione diviso tra due giocatori di Parma e Pistoia.


Il Sud aspetta il '6' da due anni

(c.r.) ROMA – Se la fortuna non fosse cieca, il “6” dei record potrebbe essere centrato al Sud. La sestina vincente non finisce a sud di Roma dal dicembre del 2008, quando a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, furono vinti 45 milioni di euro. Da allora, un digiuno ininterrotto di vincite di prima categoria. Le otto vincite milionarie che si sono susseguite dal 2 dicembre 2008 allo scorso 9 febbraio, ultima data di avvistamento del “6”, sono state infatti realizzate tutte nel centro-nord Italia. L'ultima sestina vincente venne spartita tra due giocatori di Toscana ed Emilia Romagna. Ad agosto 2009, il “6” premiò Bagnone, ancora in Toscana, e precedentemente, nel concorso del 31 gennaio, il “6” fu diviso tra cinque giocatori di Veneto, Piemonte, Emilia, Toscana e Abruzzo. Il Sud aveva però fatto man bassa nel 2008: in quell'anno, ben quattro vincite di prima categoria su cinque finirono tra Campania (Napoli e Avellino) Sicilia (Catania) e Calabria (Cosenza).


Dal 1997 un “6” su dieci finisce a Roma
 
(c.r.) ROMA – Se Lazio e Campania sono le regioni più fortunate nelle storia del Superenalotto, Roma è la provincia italiana che dal 1997 a oggi ha centrato più vincite di prima categoria, ben 11 su 91 complessivamente distribuite (pari il 12% del totale). Distanziata di una sola lunghezza c'è Napoli, a quota 10 (11%). Terzo gradino del podio tra le province più fortunate per Bologna, dove sono finiti cinque “6”. Milano non va oltre il quarto posto in comproprietà con Bari: in entrambi i casi con quattro “6”. Un capitolo a parte lo merita Sassari, che nonostante il non elevato numero di abitanti ha messo a segno ben tre vincite di prima categoria, tante quante Torino.


Ottobre fatale per i record di Peschici e Catania

(c.r.) ROMA - Con il concorso di questa sera siamo al giro di boa di ottobre, un mese che in passato ha registrato due tra le vincite più famose nella storia del Superenalotto. La prima, datata 1998, coinvolse un intero paese, Peschici, con 63 miliardi di lire, all'epoca una cifra pazzesca. Sempre a ottobre venne centrato nel 2008 il jackpot di Catania da oltre 100 milioni di euro, attualmente terza vincita più alta di sempre, ma pronta a scendere dall'ultimo gradino del podio quando verrà centrato il prossimo '6' dei record. Restando nella Top 20 delle vincite più alte nella storia del Superenalotto si ricorda anche il “6” da 37,9 milioni finito a Livorno nell'ottobre 2004.

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