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SuperEnalotto

13/09/2010 | 15:27

SuperEnalotto, il popolo degli immigrati ci prova: "Se vinco resto qui"

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superenalotto il popolo degli immigrati ci prova se vinco resto qui

(p.g.) Tutti uguali di fronte al jackpot. Dall'alto dei suoi 136 milioni di euro il Gigante della Sisal non fa distinzioni etniche, politiche, sociali e di sesso. Il sogno è uguale per tutti: potrebbe essere questo il motto non scritto della grande corsa all'oro, formato sei numeri.  Oltre 22 milioni di giocatori che provano a centrare la sestina vincente e, tra questi c'è una consistente 'truppa' di stranieri. E non solo i turisti da jackpot  occasionali. C'è anche chi in Italia vive da tempo, clandestino e non, e nel jackpot, o comunque in una vincita fortunata, vede un mezzo per realizzare i propri sogni. Un po' come succede negli Stati Uniti, dove la Green Card, la carta che permette agli stranieri di avere permesso di residenza illimitato, si ottiene anche con una sorta di lotteria. Per molti stranieri il SuperEnalotto rappresenta anche un modo per realizzare il 'Sogno Italiano'.
La conferma arriva facendo un giro per l'Esquilino o Torpignattara, alcuni dei quartieri decisamente multietnici  della capitale. La caccia alla fortuna passa anche da qui, tra take away cinesi, videoteche bengalesi e call center indiani. "Al  SuperEnalotto giocano tutti" confermano i ricevitori delle zone dalle mille bandiere "Arrivano e giocano piccole cifre perchè il sogno di ricchezza non conosce nè confini nè condizioni sociali. Del resto chi non ci proverebbe con un euro?". I meno interessati a sestine e sistemi sono i cinesi, maggiormente attratti da altri tipi di gioco, con vincite magari minori, ma dall'incasso immediato: "Hanno la passione delle scommesse e delle newslot", confida un addetto al gioco.

Una differenza tra giocatori italiani e stranieri c'è : "Gli italiani sognano a occhi aperti già subito dopo aver compliato la schedina e fanno mille ipotesi - racconta  Paola "addetta" della ricevitoria di Piazza Vittorio - gli stranieri sono più riservati, quasi mai dicono in pubblico come impiegherebbero la vincita milionaria. Sorridono cortesemente, ma la bocca resta chiusa..".
Mohamed, bengalese di circa 50 anni, gestisce un negozio di abbigliamento che rispecchia moda e necessità del suo Paese. Ha messo il cartello "torno subito", rigorosamente bilingue, e va a giocare.   Entra nella ricevitoria con un rotolo di schedine già convalidate e altre da giocare. Ha centrato un '4' da circa 300 euro, in parte li reinvestirà. "Gioco poco, solo qualche euro per ogni estrazione, vincere fa sempre piacere, ma francamente non riesco proprio a immaginare cosa potrei fare se vincessi il '6'" e giù uno di quei sorrisi a occhi bassi, quasi si vergognasse all'idea di diventare multimilionario. "Se vincono loro chi li vede più - ipotizza un tabaccaio - di sicuro se ne tornano nel loro Paese dove una cifra del genere ti fa diventare uno che sta tre metri sopra a Berlusconi". Una tesi contraddetta da un altro ricevitore, secondo cui "Con tutti quei soldi finalmente si  sistemerebbero e magari farebbero arrivare qualche altro familiare". Dimitri è totalmente d'accordo: Viene dalla Russia, in Italia da 5 anni, fa il carpentiere e rompe il muro di  timidezza: "Sento molti italiani che dicono 'Se vinco me ne vado'. Io farei esattamente l'opposto, userei i soldi per godermi la vita in Italia e potrei far venire anche la mia ragazza".

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