SUPERENALOTTO: LAVORI IN CORSO NELLE RICEVITORIE SOGNANDO IL "6" DA RECORD

(d.n.) “Sabato 23 aprile dovrebbe essere il gran giorno, quello in cui il jackpot del ‘6’ potrebbe superare i 127 miliardi delle vecchie lire, che poi equivale a dire record di tutti i tempi per quanto riguarda le vincite del SuperEnalotto”. Sogna ad occhi aperti Massimo Baldassarre, titolare del “Bar Ideale” di Pescara, dove la fortuna ha già bussato in passato. L’obiettivo è quello di strappare il primato della vincita più alta realizzata grazie al “Re dei Giochi”, quella di Veduggio Con Colzano realizzata nell’agosto 2003: allora, in provincia di Milano piovvero 65,9 milioni di euro. “Per quella data – confida ad Agipro il gestore - vorremmo lanciare, in collaborazione con altre 30 ricevitorie sparse in tutta Italia, un mega sistema che superi i 750 mila euro. Il problema è che non tutte le ricevitorie hanno garantito ancora le fideiussioni necessarie richieste dalla Sisal, gestore del concorso. Inoltre, la copertura economica deve poter garantire la giocata del sistema per più concorsi consecutivi, in caso il ‘6’ non esca al primo tentativo”.
A Pescara, comunque, in attesa della fatidica data, non si fermano i progetti per centrare l’attuale jackpot di prima categoria, arrivato dopo il concorso di mercoledì a toccare i 63,5 milioni di euro: “Per sabato – prosegue Baldassarre – proponiamo due sistemi: uno formato da mille quote del valore di 106 euro ciascuna, e un altro, più economico, integrato, con mille quote da 45 euro”.
Nel via vai di persone che affollano in questi giorni la sua ricevitoria, Baldassarre ha notato una maggior affluenza di donne: “Il SuperEnalotto è un gioco basato su numeri e fortuna; il mondo femminile ne è maggiormente attratto, forse perché esiste una tendenza a collegare i numeri con i fatti che accadono nella vita di tutti i giorni. Gli uomini invece, pur giocando assiduamente, sono attratti in maggior misura dai giochi dove la possibilità di una vincita è legata ad un pronostico basato sulla conoscenza di un evento, sulla razionalità. E’ divertente vedere, ad esempio, le mogli che invitano i mariti a giocare una sestina”.

Spostiamoci in Puglia e andiamo a Peschici per sentire che aria tira in un’altra celebre ricevitoria dove, nel 1998, grazie al SuperEnalotto, è stata realizzata la decima vincita più alta nella storia del concorso Sisal: oltre 32,7 milioni di euro. Fernando De Nittis, titolare del bar “Mille Cose”, ci spiega che con il passare dei concorsi la tensione cresce sempre di più, e che da tempo è allo studio il sistema che dovrebbe, nei sogni di tutti i frequentatori della sua ricevitoria, riuscire a riportare a Peschici il primato della vincita più alta di sempre: “Se il ‘6’ non venisse centrato fino al concorso di sabato 23 aprile, giorno in cui il jackpot dovrebbe superare la cifra vinta a Veduggio Con Colzano, noi lanceremo il sistema ‘Non abbiate paura’, formato da 250 quote da 8 euro e che avrà come scheletro il nostro celebre schema a cruciverba”. Prima di quella fatidica data, però, ci sono altri due concorsi per tentare di conquistare le grazie della Dea Bendata: “Per il concorso 31 e 32 il sistema che proponiamo è da 170 quote del valore di 10 euro ciascuna. D’altronde – prosegue De Nittis – la nostra filosofia è quella di coinvolgere un gran numero di persone facendo spendere loro cifre modeste”. Discorso ribaltato in Puglia per quanto riguarda la percentuale di giocatori e di giocatrici. A Peschici, il SuperEnalotto è un gioco maschio, ma da “Mille Cose” hanno una spiegazione che collima in parte con quella che in precedenza ci avevano dato a Pescara: “Noi giochiamo esclusivamente dei sistemi – ci spiega il gestore – e gli uomini amano giocare servendosi di un metodo che possano studiare a tavolino. Le donne, invece, rinunciano a sistemi ‘razionali’ affidando completamente i loro sogni di vincita ai numeri che vengono dal cuore”. Insomma, tutto il mondo è paese. E per finire, tentiamo di dare una mano agli uomini amanti del calcolo e della statistica segnalando i numeri che da più tempo mancano dalla sestina: il 5 mantiene la prima posizione con 64 turni di assenza. A seguire troviamo il 9, con 55 ritardi. Gradino più basso del podio per il 57, a quota 52 assenze. Subito dopo viene l’84, con 48 assenze. A metà classifica c’è il 39, che non compare in sestina da 46 concorsi. Il 27 manca da 39 turni, mentre il 3 da 34. Ad un turno di distacco troviamo il 48 seguito, dal 25 che di assenze ne registra 27. Il 20 infine chiude la top ten dei ritardatari con 26 concorsi.

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