SUPERENALOTTO: LE RICEVITORIE PIU' FORTUNATE D'ITALIA "AFFILANO" I LORO SISTEMI PER IL "

(d.n.) “Per dipingere una parete grande ci vuole un pennello grande”, recitava un’indimenticabile pubblicità televisiva di parecchi anni fa. E per centrare un grande jackpot, ci chiediamo conseguentemente, occorre un grande sistema? Domanda che in questo giorno di vigilia sta assillando milioni di italiani. Sabato 23 aprile, infatti, lo potremmo definire il D-day dei giochi, quello in cui milioni di persone s’incolleranno davanti ai teleschermi, “armati”, uno contro l’altro, soltanto di una schedina. L’obiettivo è lo stesso per tutti: mettere le mani sul jackpot dei record, 67 milioni di euro, il più alto mai messo a disposizione nella storia. Stiamo parlando del “Re dei giochi”, naturalmente, quel SuperEnalotto che, grazie alla vincita di 65,9 milioni di euro realizzata nel 2003 a Veduggio Con Colzano, nel milanese, troneggia non solo in terra italica, ma anche in Europa.
Cerchiamo una risposta al nostro quesito da chi di record se ne intende, quel Lorenzo Ieranò, titolare del “Bar Corona” di Veduggio Con Colzano, che attualmente si può fregiare del titolo di ricevitoria più fortunata d’Italia: “Eh sì – ci spiega ridendo Ieranò – è la Dea Bendata che deve baciare la vostra schedina. I sistemi a volte possono aiutare, ma non è detto che una giocata da migliaia di euro porti matematicamente alla vincita. Anche noi ne abbiamo preparato uno nostro, ma il suo valore è di sole 700 euro” D’altronde, non potevamo aspettaci dichiarazioni differenti da chi ha conosciuto la gloria dopo che un anonimo signore, in una calda giornata di agosto, ha acquistato la schedina vincente spendendo soltanto 1 euro.
Un’altra ricevitoria che nel 2004, grazie ad una schedina semplice, è salita sul secondo gradino del podio delle vincite più alte è la “Calamita” di Bari. Anche qui c’è grande fermento e i giocatori varcano di continuo la soglia dell’esercizio con il cuore pieno di speranza. Il sistema studiato dai gestori, però, non può dirsi particolarmente alto: 1.300 euro.
Per completare il nostro giro d’orizzonte sulle ricevitorie più fortunate d’Italia restiamo in Puglia, a Grottaglie per la precisione. La voce squillante che ci accoglie al telefono è quella di Concetta Radicchio, titolare della ricevitoria dove, per merito del SuperEnalotto, nel 1999 è stata centrata la terza vincita di sempre: 44,3 milioni di euro. Il tagliando fortunato, allora, era formato da cinque fisse e altri 15 numeri. “E’ stato un giorno felice quello – ricorda Radicchio - Domani ci riproveremo con un sistema da 1.400 euro. Ci speriamo molto, perché già nel concorso di sabato scorso la buona sorte è tornata facendoci realizzare un “5”. Ora ci manca soltanto la vincita di seconda categoria e anche quella rappresenterebbe per noi un’immensa soddisfazione”.
Ma se c’è chi propone sistemi non proprio costosi, c’è anche chi invece per centrare il super jackpot non bada a spese. E’ il caso del “Bar Ideale” di Pescara, dove il gestore Massimo Baldassarre ci ha annunciato che per domani ha lanciato un sistema da 106 mila euro. Il nome è suggestivo “Testardo 26” e sarà riproposto, in caso di mancata vincita, per 15 concorsi consecutivi.
Parecchi contendenti per un unico podio. La sfida dei sistemi è aperta, ma l’arbitro, come sempre, avrà gli occhi bendati.

SuperEnalotto

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